In generale, le vendite di prodotti etnico-esotici nel periodo pre-natalizio sono risultate al di sotto delle aspettative. Come anche in altri comparti, non c'è stata la corsa all'acquisto.
"Solo da lunedì 21 dicembre si è registrata una maggiore movimentazione. I lime hanno recuperato vitalità, ma per via dei quantitativi inferiori inviati in Europa, con prezzi che sono tornati quindi a una certa normalità. Altri prodotti, come il mango in arrivo via mare da Perù e Brasile, continuano a registrare quotazioni molto basse. Il mango aviotrasportato dal Perù è l'emblema di quanto il mercato vada male: non c'è vendita e si compra a prezzo di costo. Eccezione l'ha fatta il frutto della passione: nonostante la principale destinazione sia il comparto della ristorazione e le aspettative non erano buone, la domanda è stata discreta, i prezzi sono rimasti alti e le vendite sono andate spedite". Così Giorgio Donnarumma, sales manager della milanese Nuovafrutta.
"Incrementi di prezzo si sono avuti anche per i prodotti che hanno dovuto affrontare delle problematiche legate alla logistica. Si pensi al peperoncino habanero o al platano. Ma, anche in questo caso, non possiamo parlare di mero miglioramento, in quanto se le referenze hanno mostrato una ripresa è perché è arrivato meno prodotto. Per lo zenzero, non essendo mai mancato prodotto, quotazioni, vendite e domanda si sono stabilizzate, invece".
Un peggioramento generale si avvertirà, come ogni anno, dal 7 gennaio ad almeno metà febbraio, secondo Donnarumma. "Sarà un periodo di stasi. L'unica cosa che non possiamo sapere è come sarà un nuovo anno che comincia con la presenza del coronavirus, in quanto non è mai successo prima", conclude il sales manager facendo una riflessione.