Scarsa concentrazione dell'offerta, calo dei consumi, ridotta capacità di aggregazione della filiera agrumicola siciliana. Queste, in estrema sintesi, le principali criticità che, in un'annata come questa, caratterizzata da congrui volumi di piccolo calibro, pesano sul comparto se non affrontate in un confronto comune. Abbiamo ascoltato il parere di Antonino Imbesi, titolare e responsabile marketing della Agrumi-Gel, importante player internazionale del settore agrumicolo per la lavorazione di succhi di agrumi e di melograno, provenienti esclusivamente da coltivazioni siciliane.
In foto, Antonino Imbesi, titolare e responsabile marketing della siciliana Agrumi-Gel.
"Come già preannunciato in autunno, la campagna commerciale 2020/21 degli agrumi, già segnata in varie zone produttive da eventi atmosferici avversi, presenta una buona produzione di agrumi in tutte le aree specializzate con quantità importanti di frutti di piccolo calibro. In una situazione del genere, solitamente si rilevano grandi quantitativi difficilmente collocabili sul mercato del fresco", dichiara Antonino Imbesi.
Discreti volumi pertanto saranno disponibili per l'industria di trasformazione: una situazione ottimale, considerato che dopo due anni consecutivi di carenza di materia prima destinata alla trasformazione c'è la necessità di reperire prodotto.
"E' proprio in un momento di grande crisi globale come quello attuale - spiega Antonino Imbesi - che le logiche opportunistiche non dovrebbero mai prevalere sugli interessi di un intero comparto, che da sempre necessita di una visione e organizzazione comune di lungo periodo!".
"Come noto, da soli non si va da nessuna parte e, in tal senso, sul versante dell'aggregazione sembrano intravedersi timidi passi per alleanze strategiche nel comparto agrumicolo siciliano. Ciò anche in considerazione della maggiore consapevolezza che gli agrumi siciliani, per caratteristiche di pregio, non possono essere considerati una commodity al pari dei prodotti provenienti da altre nazioni. Oltretutto, i nostri agrumi sono molto richiesti anche per le particolari caratteristiche organolettiche. Si tratta di frutti nutraceutici dotati, cioè, di elementi nutritivi fondamentali per la salute dell'uomo, fattori di preferenza sempre più importanti per i consumatori attenti al cibo buono e sano".
Agrumi-Gel lavora esclusivamente i migliori agrumi di filiera siciliana, tra arance rosse e bionde, limoni e mandarini, ma anche eccellenze calabresi come il bergamotto e il pompelmo. I prodotti ottenuti sono: succhi naturali e concentrati, succhi limpidi e torbidi, essenze estratte a freddo e a caldo, succhi ed essenze convenzionali e biologici, scorze essiccate per l'estrazione della pectina, scorze essiccate per mangimistica, Bio-etanolo.
Dal 2018, l'azienda si è dotata di impianti per la lavorazione dei frutti di melograno, con l'obiettivo di ottenerne i due prodotti principe: arilli freschi per la quarta gamma e succo 100%.
"C'è molto da fare per rafforzare la nostra filiera agrumicola e cambiare il corso delle cose in un comparto refrattario al cambiamento. E lo dico in un momento buono per l'industria, consapevole che fare massa critica sia fondamentale per una serie di fattori: la tutela del consumatore mediante la tracciabilità dell'intera filiera, la certezza della provenienza della merce, l'integrità e salubrità del prodotto, oltre che la tutela dell'agricoltore a cui va riconosciuto un prezzo equo e solidale".
"L'obiettivo e l'auspicio per il 2021 - conclude Antonino Imbesi - è cambiare passo a partire da un tavolo comune, da cui emergano intese e coordinamento, in vista di una collaborazione significativa per il futuro del comparto dalla quale deriveranno molteplici vantaggi per tutte le compagini sociali".
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