Negli ultimi mesi, abbiamo pubblicato varie notizie dalla Russia, circa la produzione orticola in serre. Concludiamo l'anno con un'intervista a Evgeniya Kravchenko, consulente per il mercato russo, sulle principali tendenze di questo settore.
Evgeniya Kravchenko
FreshPlaza (FP): Com'è stato l'anno 2020 per il mercato orticolo in Russia?
Evgeniya Kravchenko (EK): Quest'anno, i prezzi delle verdure in Russia sono alti per due motivi. Prima di tutto, è aumentata la richiesta per i prodotti orticoli, dovuta alla pandemia e alla consapevolezza del popolo russo che è necessario mangiare sano per mantenere una buona salute. Poi, nei mesi di lockdown, la Cina è stata chiusa per l'importazione, mentre la produzione locale orticola non è ancora sufficiente per coprire il fabbisogno della nazione.
FP: La Russia diventerà autosufficiente per l'approvvigionamento di verdura?
EK: Dal 2014, ogni anno la produzione agricola in Russia cresce (es., a settembre 2020 la produzione agricola è aumentata dell'1,4% rispetto al mese di agosto). In questi anni è diminuita notevolmente l'importazione di cetrioli e i russi sono in grado di coprire il proprio fabbisogno al 100%. Per i pomodori sono arrivati al 52-54% di autosufficienza. Grazie all'embargo, è nata quasi da zero la produzione locale di funghi. Però la produzione in serre di peperoni e melanzane al momento copre solo il 10% del fabbisogno del paese. Inoltre, ci sono pochi produttori di insalate e di erbe aromatiche.
FP: Quali sono i trend principali della produzione orticola in serra in Russia?
EK: E' partito un progetto per la costruzione di 80 ettari di serre nella zona più orientale del Paese. Saranno investiti 24,2 miliardi di rubli, e il governo russo darà un forte. Questa zona è considerata molto interessante, perché vi sono molte ore di luce e i costi di produzione potrebbero essere più bassi rispetto alle altre regioni del paese. E' inoltre un'area vicina alla Cina, da sempre un mercato attraente, perché la popolazione cinese è in costante crescita. I produttori russi puntano a esportare lì i loro pomodori e cetrioli coltivati in serre. Nell'Estremo Oriente russo si prevede, entro il 2024, di arrivare a una produzione di circa 80mila tonnellate di verdure.
FP: E sul fronte dell'innovazione?
EK: Il secondo trend in atto in questo settore è la continua ricerca per quelle nuove tecnologie di produzione in serra che permetterebbero di aumentare le rese per ettaro. Il gas e l'elettricità, in Russia, costano meno rispetto all'Europa, ma produrre in serra con -20°C esterni comporta alti consumi. Questi elevati costi di produzione si rispecchiano sui prezzi dei prodotti: proprio per questo motivo la produzione locale di pomodori subisce ancora una forte concorrenza da Turchia e Marocco. Occorre anche ottimizzare i sistemi di stoccaggio delle verdure. Lo stato russo è pronto a coprire il 20% delle spese per l'ammodernamento dei sistemi di stoccaggio.
Insomma, c'è ancora tanto da fare per i produttori agricoli russi. Con l'obiettivo dello stato russo di arrivare all'80% di autosufficienza agricola, la produzione in serre diventa settore strategico per il Paese. Molte tecnologie avanzate vengono acquistate all'estero e l'Italia deve guardare con molto interesse e tanta attenzione al mercato russo.
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