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Webinar organizzato da Italia Ortofrutta

La ricerca scientifica al servizio delle OP per aumentare la competitivita' delle produzioni

Lo scorso 11 dicembre 2020 si è tenuto un incontro digitale, trasmesso in tempo reale sul canale YouTube dell'Unione Italia Ortofrutta, allo scopo di divulgare i risultati dei progetti di ricerca applicata (facente capo alla Misura 4 dei PO). Durante l'incontro, sono stati presentati quattro progetti di ricerca messi a punto a partire da interessi comuni delle diverse OP associate. A moderare l'incontro, il direttore di Italia Ortofrutta, Vincenzo Falconi.

"La futura PAC è moderna, intelligente e sostenibile - sostiene Lorenzo Cherubini - Nei prossimi anni, si ricorrerà sempre più alla consulenza, alla ricerca e alle innovazioni. Infatti sono stati implementati fondi agricoli per 10 milioni di euro proprio per supportare gli obiettivi della ricerca (pratiche innovative, sostenibili e competitive)".

Allo scopo di avere più tempo a disposizione per collocare il prodotto sul mercato al momento giusto, rendendo così la deperibilità meno critica, è stato messo a punto il progetto: "Incremento della conservabilità in post raccolta di frutta e ortaggi mediante la sperimentazione di un dispositivo di foto ossidazione idrata catalitica".

A illustrare tale sperimentazione è Riccardo Massantini dell'Università della Tuscia, il quale spiega: "La sperimentazione dell'applicazione della foto ossidazione idrata catalitica è stata condotta su fragola, zucchino, cavolfiore e asparago. L'impiego di questa tecnologia sembra avere un certo impatto sulla qualità del prodotto; l'effetto è migliorativo, ma il risultato risente fortemente delle tecniche di conservazione usate in azienda. Da un punto di vista microbiologico, pare che riduca la carica batterica dell'aria, ma non si è avuto lo stesso effetto per le spore fungine. La foto ossidazione idrata catalitica non sembra avere effetto sulla carica microbica superficiale del prodotto; ciò è probabilmente connesso al grado di contaminazione delle celle e dal grado di pulizia del prodotto".

Un altro aspetto che sta a cuore dell'Unione nazionale è migliorare le performance qualitative del pomodoro da industria e quindi, implicitamente, la sua redditività. E' così che ha preso vita il progetto di ricerca, svolto in collaborazione con il CREA e ormai giunto al termine: "Tecniche agronomiche innovative per elevare il contenuto di sostanza secca e il grado brix nel pomodoro da industria" 

A tal proposito, è intervenuto Mario Parisi del CREA OF di Pontecagnano, dicendo: "Abbiamo considerato l'irrigazione e la fertilizzazione quali aspetti agronomici che, se ben gestiti, possono accrescere la qualità del pomodoro. Ovviamente, alla base di tutto ciò c'è l'individuazione di un genotipo che esprima le caratteristiche desiderate; questo è di primaria importanza. Ne risulta un effetto molto scarso dei trattamenti con preparati commerciali innovativi in termini di produttività e sull'incidenza dei difetti. Mentre si è visto come la riduzione programmata dell'irrigazione migliori tendenzialmente la qualità delle bacche, riducendo però la produzione in terreni sciolti o quando il livello irriguo aziendale è inferiore all'ordinarietà".

"Sul fronte varietale - continua Parisi - per il pomodoro lungo, Taylor si conferma ancora come un ottimo ibrido, mentre tra le cultivar nuove, Solarex rappresenta una valida promessa per le buone performance di residuo ottico e di sostanza secca, per i tre areali in cui è stato provato (Emilia- Romagna, Puglia, Campania). Mentre per il tondo, H1766 e SV8840TM confermano buoni riscontri quali-quantitativi. Vulspot, saggiato per la prima volta, sembra interessante per le buone produzioni, un po'ò meno per la qualità".

Segue un'altra sperimentazione collegata alla precedente, ma che comincerà a pieno regime dal 2021: "Progetto nazionale di confronto varietale per il pomodoro da industria e di incremento della sostenibilità ambientale della coltivazione attraverso la riduzione del consumo idrico e l'introduzione di pacciamatura biodegradabile".

"Le finalità e gli obiettivi del prolungamento del progetto - prosegue Parisi - mirano a consolidare i risultati già ottenuti nel 2020, incrementare la sostenibilità ambientale combinando la pacciamatura biodegradabile all'irrigazione modulata, ampliare il bacino territoriale (sono previste prove anche per la Toscana) e infine incrementare il confronto varietale".

Durante il webinar, è stato presentato il nuovo progetto "Incremento della sostenibilità agro-ecologica delle coltivazioni ortive intensive nella zona del basso Lazio", in programmazione dal 2021.

Massimo Zaccardelli del CREA OF di Pontecagnano, partendo dall'analisi di quest'areale, spiega le finalità della ricerca, dicendo: "Tale sperimentazione sarà effettuata su colture molto rappresentative per questa zona: zucchino, anguria e pomodoro. Gli obiettivi da perseguire sono i seguenti: migliorare la qualità del suolo, aumentare la sostanza organica del suolo, ridurre e razionalizzare il consumo di acqua irrigua e la gestione razionale delle infestanti".