Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Riflessioni del comparto vivaistico Assoplant per la filiera del pomodoro da industria

Visto l'approssimarsi dell'inizio della programmazione della produzione di giovani piante di pomodoro da industria per la stagione 2021, Assoplant ha ritenuto utile porre all'attenzione di tutti i colleghi il contenuto di alcune riflessioni che ha raccolto dai propri associati coinvolti in questa filiera.

La stagnazione dei prezzi di acquisto delle piantine che si protrae ormai da molti anni ha reso la piantina di pomodoro da industria una commodity con la conseguente difficoltà da parte dei vivaisti nel realizzare nuovi investimenti in tecnologie e quindi di sviluppare tecniche innovative di coltivazione.

Il mercato richiede però piantine sempre più performanti che consentano ai produttori una ottimale programmazione dei trapianti e dei raccolti. Tutto ciò si può ottenere impiegando tecniche vivaistiche di alto valore tecnologico che solo una componente vivaistica organizzata e ben strutturata a livello di attrezzature e di sistema può garantire.

Uno dei fattori che incidono pesantemente sotto il profilo economico della produzione vivaistica è rappresentato dal seme con variazioni negative di germinabilità e di energia germinativa che, in alcuni casi, possono essere anche di grande entità rispetto allo standard preso a riferimento dai produttori nostri clienti.

Tale tipologia di seme determina la produzione di piantine qualitativamente scadenti che generano problemi a livello di trapianto automatico in campo, soprattutto con le macchine trapiantatrici di ultima generazione. Tutto ciò produce un aumento dei costi di produzione per il vivaista e per il produttore oltre ad una non corretta programmazione dei trapianti e dei raccolti.

Nell'ottica di ottimizzare la fase di produzione vivaistica e quindi, a valle, quella dei produttori, Assoplant ritiene opportuno elencare di seguito alcuni aspetti che è opportuno tenere nella dovuta considerazione in occasione della sottoscrizione dei prossimi contratti di fornitura di piantine.

1. La tracciabilità della produzione è un obbligo di legge per il settore vivaistico da oltre 25 anni e la coltivazione delle piantine è gestita per lotti (partite) che consentono di processare tutte le fasi di produzione delle specie orticole, ivi compreso i dati di provenienza del seme. In un'ottica di risparmio è quindi consigliabile utilizzare unicamente i dati di gestione aziendale esistenti, specifici per i vivai e disponibili per obbligo di legge. Essi sono più che sufficienti a fornire le garanzie richieste dalla filiera evitando quindi qualsiasi duplicazione di costi per servizi esterni.

2. Seme in conto lavorazione - In caso di fornitura delle sementi in "conto lavorazione" da parte del cliente è opportuno richiedere al committente copia dei certificati di analisi effettuate sul seme dove siano esplicitati i patogeni ricercati ed i protocolli di analisi adottati dal laboratorio accreditato prescelto dal committente.

3. Termine di consegna del seme in conto lavorazione - In caso di "conto lavorazione" è molto importante fissare contrattualmente un termine di consegna del seme che sia riferito alla data di consegna delle piantine . Tale termine deve essere congruo ad effettuare tutte le verifiche di conformità sul seme in ingresso in vivaio che dovranno prevedere autonomi test di germinabilità in torba e autonome analisi di laboratorio a campione. Si consiglia pertanto di adottare un termine di ricezione del seme "in conto lavorazione" in vivaio non inferiore a 60 giorni prima della data di consegna delle piante . In caso di ritardo nella ricezione del seme, la data di consegna delle piantine dovrà essere posticipata di un tempo pari al ritardo di consegna del seme.

Si invitano tutti i vivaisti, congiuntamente agli altri operatori della filiera, a prendere nella dovuta considerazione quanto riportato nella presente nota considerando anche gli aspetti fitosanitari in relazione alle recenti modifiche della normativa sul "Passaporto delle Piante" che hanno trasferito al produttore tutta la responsabilità sui controlli per prevenire ed eventualmente gestire situazioni di emergenza fitosanitaria. Focalizzate perciò l'attenzione sui fattori di rischio durante le fasi della produzione in modo da adottare le misure necessarie a contenerli (autocontrollo in vivaio).

Data di pubblicazione: