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De Castro e Blasi intervengono sulle sfide nella pericoltura italiana

Il grande tema? Quello della ricerca. Ma la produzione deve aggregarsi

"Pensavamo che il 2020 potesse essere l'anno del riscatto per il settore della pericoltura, dopo i drammi causati dalla cimice asiatica. Invece, abbiamo assistito all'ulteriore colpo inferto dalla maculatura bruna". Così ha iniziato il suo intervento Paolo De Castro, primo vice-presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale al Parlamento Ue, durante il convegno online "Un anno da Futurpera: problematiche e prospettive".

De Castro ha sottolineato le difficoltà legate all'assenza di principi attivi di nuova generazione destinati all'ortofrutticoltura, in sostituzione a quelli proibiti e la necessità di dare risposte concrete ai produttori: "Come Commissione Agricoltura abbiamo chiesto al Commissario Ue un'analisi di impatto puntuale riguardo alle proposte avanzate nell'ambito del Green Deal e della Farm to Fork, così da poter dare risposte coerenti, con gli obiettivi di sostenibilità, senza venir meno agli interessi dei produttori".

"Mi riferisco alla possibilità di utilizzo di nuovi principi attivi e di implementare la ricerca genetica, anche intra-specie. Quello della ricerca è, infatti, un tema gigantesco - ha detto De Castro - E' IL tema. Per essere efficaci sui mercati, però, bisogna essere organizzati. E dato che il mercato è dominato dalle grandi strutture distributive, noi dobbiamo essere in grado di rispondere con un coordinamento commerciale, sia nella qualità sia nei prezzi, all'altezza della sfida. La produzione deve quindi aggregarsi per essere più competitiva".


A sinistra: Paolo De Castro. A destra: Giuseppe Blasi

A intervenire al convegno online dello scorso 28 novembre, anche il capo dipartimento delle Politiche internazionali e dello sviluppo rurale del Mipaaf, Giuseppe Blasi, nonché delegato al coordinamento del Tavolo Ortofrutticolo Nazionale. "Per prima cosa, è necessario mettersi d'accordo sulle regole, sia per quanto riguarda l'organizzazione del settore sia per la sua valorizzazione. Le nuove tecniche di ibridazione, per arrivare a varietà resistenti, rappresentano la strada per rendere possibili certi obiettivi".

"Inoltre, occorre investire molto di più sulla ricerca e sull'introduzione di tecniche di agricoltura di precisione, soprattutto nel settore della difesa delle colture. Nei prossimi 6-8 mesi abbiamo una grande responsabilità - ha precisato Blasi - e non possiamo permetterci di sbagliare nella scelta delle priorità su cui far convergere le risorse a disposizione, mai avute in questa quantità".

Blasi ha, infine, confermato l'intenzione di creare un fondo di mutualizzazione nazionale utilizzando una piccola quota dei pagamenti diretti della PAC, da attivare a fronte dei cosiddetti rischi catastrofali e da affiancare al già collaudato strumento assicurativo, che però da solo non è più in grado di offrire le necessarie coperture.