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Giuseppe Boscolo Palo rilancia la sua battaglia

Il radicchio si salva se si certificano i costi di produzione

Anche venerdì scorso, 27 novembre 2020, i prezzi contrattati al mercato di Chioggia non sono stati esaltanti. Il radicchio locale è stato scambiato a 31 centesimi/kg. Giuseppe Boscolo Palo, direttore dell'Ortomercato, da diverso tempo sta portando avanti una battaglia di principio e sostanziale: la certificazione dei costi all'origine, affinché il prezzo ai produttori non scenda al di sotto di essi.

Radicchio tondo all'Ortomercato di Chioggia

"Abbiamo commissionato uno studio approfondito - afferma il direttore - con tutte le voci di spesa sia per produrre il precoce, sia per il tardivo di Chioggia. E siamo giunti a questo risultato: fra 0,50 e 0,54 euro/kg per il precoce e fra 0,41 e 0,44 euro/kg per il tardivo. Questo, considerando tutte le voci, secondo un corretto bilancio aziendale. La resa è stata considerata pari a 35 tonnellate ad ettaro, come da media degli ultimi anni".

Da diverso tempo si sente parlare di etica, di lotta al caporalato, di correttezza. Anzi, diverse catene della GDO ne hanno fatto motivo di pubblicità, anche in tv. A questo punto, però, occorre lottare anche contro lo sfruttamento nei confronti degli imprenditori agricoli, perché produrre sottocosto è come essere schiavizzati.

Giuseppe Boscolo Palo

"Le catene della Gdo dovrebbero allearsi con i produttori - continua il direttore - e, con i costi certificati alla mano, stabilire il prezzo di base. Poi occorre un maggiore controllo della produzione: non si può eccedere, produrre ovunque e poi stoccare in cella frigorifera. Anche il mondo produttivo deve fare la sua parte e regolare l'offerta. Però il radicchio, così come gli altri prodotti, non dovrebbero scendere sotto al costo di produzione".

A conti fatti, ottobre non è andato bene, sul fronte delle quotazioni. Dopo la metà del mese, i prezzi sono scesi e vi sono stati alcuni fattori concomitanti che hanno penalizzato la produzione. Primo fra tutti, le alte temperature che non hanno permesso di ottenere una qualità elevata.

"Anche questa situazione di semi-lockdown sparsi per l'Italia - conclude Boscolo Palo - non facilita le vendite e non fa decollare né i consumi, né i prezzi".