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Tra i problemi del 2020 la colorazione delle uve nere

Uva da tavola: i primi bilanci di una campagna che sta per concludersi

"La campagna dell'uva da tavola sta per concludersi. Consideriamo di terminare per fine novembre, ma molti operatori cercheranno di estendere la vendita, fino alle festività natalizie, del prodotto frigo-conservato. In campo, la raccolta è terminata; rimangono ancora alcuni residui di uva Italia, varietà che, specie nella parte finale dell'annata, ha visto una maggiore attenzione da parte dei consumatori". A riferirlo a FreshPlaza è Donato Fanelli, coordinatore del comitato Uva da Tavola dell'OI (organismo interprofessionale Ortofrutta Italia), il quale aggiunge: "Le quantità non erano sicuramente quelle che ci aspettavamo: il calo produttivo, infatti, è stato mediamente del 15-20% in quasi tutti gli areali di produzione".

Donato Fanelli

"Anche i prezzi sono stati in linea con gli altri anni, pur avendo avuto maggiori costi legati all'emergenza sanitaria (+10/15%). Le temperature miti delle ultime settimane hanno agevolato il consumo del prodotto. Le principali varietà con semi attualmente in commercio sono: Italia, Black Pearl e Red Globe, oltre a diverse altre cultivar seedless. Uno dei problemi del 2020 è stata la colorazione delle uve nere. Per queste, infatti, a causa dell'assenza di significative escursioni termiche, non si è raggiunta la piena maturazione, il che ha prodotto acini di una tonalità più chiara del solito".

"In generale, se consideriamo tutte le difficoltà climatiche e pandemiche che da mesi affliggono anche il nostro comparto, la campagna 2020 è da incorniciare, con una qualità delle uve davvero eccellente. C'è stato, inoltre, un ottimo consolidamento per le cultivar senza semi, che in Puglia occupano attualmente il 60% delle superfici dedicate a uva da tavola, percentuale che si riduce al 40% se consideriamo invece l'intero territorio nazionale. Tra le uve seedless, quest'anno si è notato un particolare interesse per le varietà protette da royalties. Una tendenza che sembra crescere ogni anno, sempre più. Pertanto, per il prossimo futuro, è opportuno che i tre attori della filiera (breeder, produttori e operatori commerciali) si mettano insieme per governare al meglio la diffusione di queste varietà brevettate, con maggiore attenzione verso le cultivar che più si adattano ai territori e che sono più performanti sul mercato".