Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Cinque regioni diventano arancioni: gli aiuti per il settore agricolo non mancano

Da oggi altre 5 regioni (Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria) rientrano nell'area arancione. Queste, come già per Puglia e Sicilia, subiranno maggiori restrizioni, le cui conseguenze si ripercuoteranno in modo particolare sui settori della ristorazione e, in generale, sulle attività di somministrazione di alimenti e bevande. Il comparto agricolo rimane coinvolto da queste nuove misure, poiché alle spalle dei suddetti esercizi vi sono numerosi fornitori ortofrutticoli, già interessati da un precedente calo degli ordinativi.

Se da una parte il provvedimento prevede la possibilità per queste tipologie di esercizi di effettuare il servizio di asporto e domicilio, dall'altra, esclude il consumo sul posto che, insieme al coprifuoco delle 22, limita grandemente l’interesse dei consumatori in queste attività.

Al fine di far fronte alle difficoltà economiche provocate dalla pandemia, con il nuovo Decreto Ristori bis il Governo ha stanziato altri 340 milioni di euro per il settore agricolo. Tra le misure più importanti, oltre all'esonero della rata di dicembre dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, è previsto anche un intervento di 20 milioni di euro per la crisi del mercato dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma e prima gamma evoluta. Viene concesso un contributo per la riduzione del valore della produzione commercializzata verificatasi nel periodo dello stato di emergenza rispetto allo stesso periodo del 2020.

Precisamente, il sostegno economico è pari alla differenza tra l'ammontare del fatturato del periodo da marzo a luglio 2020 e l'ammontare del fatturato dello stesso periodo dell'anno precedente. Lo stesso verrà ripartito dalle organizzazioni e associazioni beneficiarie tra i soci produttori in relazione alla riduzione di prodotto conferito.