Nell'immaginario collettivo i nomi di alcuni Comuni del nostro Paese sono strettamente legati ai prodotti della terra. Con riferimento alla Puglia, soprattutto gli operatori del settore, al Sud come al Nord, conoscono e ricordano i carciofi e l'uva di Mola, le patate di Polignano, i meloni di Brindisi, la cipolla di Acquaviva, per fare solo alcuni esempi.
Ma mentre fino ad alcuni decenni fa alla località era strettamente legata una o più risorse genetiche vegetali, oggi non è sempre così. Infatti, sui mercati ortofrutticoli l'indicazione del comune di provenienza di un prodotto non fa riferimento necessariamente ad una specifica varietà coltivata. In alcuni casi è anche possibile avere il riconoscimento di un marchio di tipicità per genotipi non autoctoni e per varietà ibride.
Per garantire la produzione e la diffusione di un cibo buono, genuino e giusto, per promuovere la tutela dell'ambiente, la valorizzazione del territorio, la diffusione delle pratiche di buona agricoltura e di buona alimentazione, per rinvigorire la difesa e la tutela delle tradizioni e della cultura locale, nel tentativo di promuovere una comunità del cibo, con Massimiliano Renna ho raccolto in un libro elettronico notizie, curiosità e ricette su una cinquantina di prodotti agroalimentari tradizionali dei comuni di Polignano, Monopoli, Mola e Conversano.
In alcuni casi si tratta di risorse genetiche iscritte all'Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare (Carciofo Locale di Mola, Carota di Polignano, Cavolfiore Cima di Cola, Cavolo riccio e Occhiopinto), in altri casi di varietà locali (Cetriolo Mezzo lungo di Polignano, Pomodoro di Mola, Pomodoro Regina, Carosello, ecc.), senza tralasciare i prodotti della gastronomia, che in questa area del Mezzogiorno che si affaccia sul mare "sono fatti di semplicità e fantasia" (teglia di patate, riso e cozze, orecchiette con le cime di rapa, carciofi fritti, ripieni o al gratin, parmigiana di melanzane, zucchine alla poverella, fave e cicorie, per fare solo pochi esempi), e le tante specialità realizzate con le piante spontanee (lambascioni, orobanche, grespini, asparagi, borragine, ecc.).
L'e-book può essere scaricato liberamente dal sito del progetto "La compagnia del carosello: agrobiodiversità e comunità del cibo" (lacompagniadelcarosello.it/e-book).
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Il riferimento ai prodotti "fatti di semplicità e fantasia" è legato al documentario trasmesso l'11 novembre 1967 dalla Rai (Piatti tipici pugliesi - Sapori di Puglia, Linea contro linea, a cura di Giulio Macchi) in cui il meridionalista Vittorio Fiore ci mostra come eravamo: "La cucina pugliese è fatta di semplicità e di fantasia, come umile e fantasioso è il popolo di questa terra. Orzaioli, verdurieri, terrazzani, cioè i contadini di Puglia; un popolo di formiche ha trasformato una terra di pietra e una terra senza acqua in giardino. I nostri fiori sono il pane, le cime di rapa, le cipolle. La poesia del nostro popolo è quella dei cespi di cicorie selvatiche, amarognole, delle dolcissime lattughe, delle fave fresche, dei sedani, delle melanzane bianche, nere e rosse, dei cardoncelli e dei pomodori. Non si può capire la cucina di Puglia se non si riesce a penetrare nella difficile e inaspettata bellezza di questo paesaggio (...)".
Contatti:
Prof. Pietro Santamaria
Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Via G. Amendola, 165/A
70126 Bari
Email: pietro.santamaria@uniba.it
Dr. Massimiliano Renna Ph.D.
Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (ISPA)
Consiglio Nazionale delle Ricerche
Via G. Amendola, 122/O
70126 Bari
Tel.: (+39) 080 5929306
Email: massimiliano.renna@ispa.cnr.it