Un sistema di protezione che garantisce qualità e fa risparmiare denaro sul lungo periodo. E' il Keep in Touch System, che sta dando ottimi risultati su kiwi giallo e rosso, come spiega Mario Tonioni, responsabile tecnico Sistemi Keep in Touch Boscato Reti, riferendosi a due zone completamente diverse: Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.
Mario Tonioni
"Un impianto - esordisce Tonioni - è stato realizzato dall'azienda Paolo Zoli a Faenza, con la collaborazione dei tecnici Keep in Touch System per le coperture e di Terremerse per le strutture. L'obiettivo che, insieme al proprietario ci siamo posti, era di creare una protezione anti-acqua che superasse i limiti a oggi riscontrati con i film plastici. Quelli tradizionali hanno una durata di 4-5 anni, causano innalzamento delle temperature, resistenza strutturale debole, impianto con archetti complicato da montare e da gestire e, soprattutto, con il cambio dei film ogni 4-5 anni, molto costoso".
Esempio di nuovo impianto
Adottando la rete anti-acqua Keep in Touch (coperta da brevetto EU), sono stati risolti tutti i limiti sopra menzionati. "Infatti, il nostro prodotto ha una resistenza strutturale di otto volte superiore al miglior film plastico e una durata di tre volte superiore. Inoltre le temperature, grazie ai microfori della rete e al camino di sfogo centrale, sono più basse del 10—15% in estate e maggiori di circa 2 °C in caso di brinate primaverili. Si registra inoltre, in primavera, un forte abbassamento dell'umidità. L'impianto è stato progettato per sopportare venti di oltre 100 km/ora e nevicate da 10-20 cm (in base al tipo di neve). Oltre questi limiti, l'impianto regge perché si rompono dei moschettoni di sicurezza che costa poi 300 euro/ha ripristinare".
Dalla Romagna al Friuli. L'esperienza agronomica fatta in un impianto di Hayward in Friuli, al 5° anno, coperto per metà con il suddetto sistema anti acqua, "ha dato risultati sanitari e qualitativi sorprendenti - precisa Tonioni - Infatti, l'impianto coperto con il nostro sistema è stato trattato con prodotti rameici alla caduta foglie e dopo potatura; allo stato attuale, non presenta sintomi di Psa o di moria. L'altra metà, quella protetta da sola rete antigrandine, ha danni ormai del 70%, a causa della moria".
"Inoltre - sottolinea Tonioni - i frutti analizzati dai tecnici Agrintesa, mostrano dati di sostanza secca e °Brix sorprendenti".
"Quindi, a fronte di un investimento di 40mila euro in più rispetto a un impianto tradizionale con antigrandine - precisa Tonioni - è possibile coltivare kiwi rosso, ma anche su kiwi giallo, con questi vantaggi agronomici e operativi e soprattutto finanziari che riporto qui sotto, su base annuale.
1) Durata delle reti doppia rispetto ad un antigrandine € 1000
2) Nessuna apertura e chiusura annuale € 600
3) Protezione antibrina + 1,5/2 gradi (perdita di un raccolto ogni 10 anni) € 5000
4) Risparmio di 10-12 interventi fitosanitari prodotti + operatore € 1000
5) Risparmio di acqua del 20% (minor traspirazione) € 300
6) Riduzione di produzione da morìa (perdita del 5% anno) € 2000
7) Riduzione di produzione da Psa (perdita del 5%anno) € 2000
8) Punto più importante: aumento del 20% di sostanza secca e °Brix € 25.000.
Totale vantaggi finanziari annuali: 36mila euro".
"Infine, anche se l'investimento iniziale è sostenuto, se l'agricoltore riesce facilmente a produrre kiwi gialli o rossi premium, solo con questa voce la differenza di 40mila euro viene ampiamente recuperata al secondo anno di pieno raccolto, senza considerare che al 10 anno l'impianto protetto da anti-acqua sarà pienamente produttivo, a differenza di altri che saranno solo al 60% di produttività" conclude Tonioni.
Contatti:
Mario Tonioni
Tel.: +39 335 268683
Boscato Reti
Tel.: +39 0445 581306
Email: [email protected]
Email: [email protected]
Web: www.keepintouchsystem.eu
Web: www.boscatoreti.com