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Italian Variety Club: presentati i nuovi risultati

Uva da tavola: quando l'innovazione varietale e' il frutto della collaborazione

Ritenuta un esempio illuminato di collaborazione pubblico-privata, la Rete di imprese IVC ha tracciato, in un appuntamento svoltosi nei giorni scorsi, un bilancio positivo dell'annata in via di conclusione e del primo quinquennio di attività.

Da sx. Borracci, Gentile, Fideghelli

L'incontro è avvenuto a Locorotondo (BA), presso il Centro di Ricerca CRSFA Basile Caramia e dell'ITS Agroalimentare Puglia, allestito con una mostra pomologica di 45 nuove varietà tardive di uva da tavola.

L'appuntamento, già tenutosi ad agosto per le selezioni più precoci, è divenuto un importante momento di scambio per gli operatori del settore e per i tecnici impegnati nel breeding dell'uva da tavola, nonché un'occasione per consentire agli stessi soci della Rete di attribuire a ciascuna selezione un valore qualitativo.

Soltanto il timore per la situazione sanitaria dettata dalla diffusione del Covid-19 ha frenato lo staff organizzativo della Rete ad estendere ulteriormente l'invito, sperando in tempi migliori.

Un momento durante l'evento

La giornata si è aperta con i saluti del presidente di IVC, Nicola Borracci, di Vito Savino e Alessandra Gentile dell'Università di Catania, simboli della sinergia creatasi tra le istituzioni pubbliche e private di ricerca e il mondo imprenditoriale. La Rete è oggi composta da 20 aziende finanziatrici, operanti in 5 differenti regioni italiane e che annualmente sostengono il programma di miglioramento genetico realizzato da giovani ricercatori con il supporto di due partner scientifici: lo spin-off SINAGRI dell'Università di Bari e il CRSFA Basile Caramia.

Un parziale della mostra pomologica

La parte tecnica è stata illustrata Carlo Fideghelli, presidente del Comitato Tecnico Scientifico di IVC (Luigi Catalano, Pierfederico La Notte, Cinzia Montemurro e Giovanna Bottalico), attraverso l'elencazione di alcuni risultati raggiunti nel quinquennio: 20.000 semenzali nel campo di prima valutazione, derivanti da quasi 200 differenti combinazioni di incrocio, di cui circa il 50% a frutto; 100 selezioni ritenute interessanti e trasferite nel campo di seconda valutazione; 8 selezioni avviate alla registrazione (CPVO) e quindi destinate a divenire nuove varietà di uva da tavola.

Dal 2019, la rete ha variato il programma destinando maggiori impegno e risorse alla costituzione di varietà con caratteri di resistenza alle crittogame (oidio, peronospora e muffa grigia), inaugurando un nuovo filone che, nel 2020, è stato ulteriormente incrementato, fino a interessare la totalità degli incroci Seme X Apirene (SXA) e una parte di quelli Apirene X Apirene (AXA).

Dettaglio uve

Il breeder della rete, Costantino Pirolo, ha voluto ringraziare lo staff dei tecnici di campo e dei laboratori di coltura in vitro e di diagnosi molecolare, proprio per il lavoro svolto in un'annata molto particolare: sono stati ottenuti circa 30.000 ovuli dai grappoli delle combinazioni AXA e circa 20.000 vinaccioli dalle combinazioni per la resistenza alle malattie; sono stati completati i campi di prima valutazione, per una superficie totale di 4 ettari ed è stato realizzato il primo campo in vaso delle progenie per una valutazione rapida della resistenza alle malattie; sono stati realizzati due vigneti confronto per la registrazione delle varietà al Catalogo Nazionale, costituite le fonti primarie in Screen House e avviate le convenzioni per la pre-moltiplicazione del materiale di propagazione presso il CRSFA.