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David Jahn - Brillopak

Automatizzare il confezionamento dei prodotti ortofrutticoli: qualche idea

Negli ultimi anni, le aziende manifatturiere sono state sottoposte a una crescente pressione per ridurre la manodopera, sia a causa dell'aumento dei costi relativi, sia a causa della sempre minore disponibilità di lavoranti. Nel Regno Unito, questa situazione è stata aggravata dalla Brexit, in quanto molti lavoratori stranieri, alcuni dei quali risiedevano nel Regno Unito da anni, hanno deciso di tornare nei loro rispettivi Paesi. L’ultima sfida è, ovviamente, il Covid-19 e la regola del distanziamento sociale che non consente più al personale di lavorare a stretto contatto, in un momento in cui la domanda di prodotti alimentari è aumentata. E' dunque giunto il momento di passare all'automazione?

Grazie alla sua pluriennale esperienza, un'azienda perfetta per assistere le imprese nel processo di automazione delle unità di confezionamento, è la Brillopak.

"Mentre vediamo i lavoratori stranieri andar via, la domanda che dovremmo porci è: come gestiremo le nostre aziende e i nostri magazzini tra 5 anni?" dice David Jahn, direttore della Brillopak.

Brillopak ha recentemente completato un progetto di automazione del confezionamento presso un primario frutticoltore inglese, Adrian Scripps, consentendo all'azienda di aumentare la produzione. "Questo è un progetto che dura da oltre 3 anni", spiega David. “Rappresenta un ottimo esempio di come lavora la Brillopak, attraverso un approccio graduale all'automazione: le aziende prima la provano e la perfezionano, poi passano alla fase successiva fino alla completa automazione, riducendo al minimo i rischi per l'azienda. Con le prime implementazioni senza costi sommersi, hanno anche imparato dai loro errori. Il segreto è pianificare il percorso avendo presente il punto d’arrivo".

La Adrian Scripps è un'azienda molto concentrata sulla tecnologia. "Abbiamo automatizzato le loro 6 linee in 3 fasi: la fase 1 consisteva nell'ottimizzazione della produttività su due linee di imballaggio manuali, attraverso lo sviluppo della PAKstation, che ha aumentato la produttività del 15%. La seconda fase è stata l'automazione completa di due linee, inclusi imballaggio e pallettizzazione. La fase finale è stata l'automazione di quattro linee mediante il nostro UniPAKer, per ottenere un aumento del 20% della velocità della linea, rispetto alla fase precedente".

"La riduzione della manodopera è da considerare, ma è la produttività per persona che ci interessa veramente", afferma James Simpson, amministratore delegato della Adrian Scripps. “Grazie al nostro investimento nell'automazione, la produttività per persona è notevolmente superiore a quella di prima. Nel 2013 lavoravamo a 2,5-5 confezioni per persona al minuto. Ora siamo sulle 15 confezioni per persona al minuto, vale a dire il triplo".

L'automazione della linea di confezionamento consiste in qualcosa di più del semplice confezionamento e pallettizzazione. I sistemi di gestione dei bins possono essere implementati semplicemente per posizionare automaticamente i bins alla linea. Un pallet tipico contiene 250 bins vuoti. Il Crate DESTAKer di Brillopak prende un carico di pallet di bins e li imballa singolarmente su una o più linee. Una persona impiega 4 minuti per impostare un carico di pallet di bins e non serve che torni a farlo fino a 250 bins dopo. Questa è spesso un'area dell’impianto di confezionamento molto frequentata e il distanziamento sociale rende la movimentazione dei bins problematica.

Un'area di crescente interesse sono inoltre i sistemi di visione. Brillopak utilizza la tecnologia ottica da diversi anni, inizialmente per garantire che i propri robot abbiano una posizione di prelievo costante, indipendentemente dall'orientamento del prodotto sul nastro trasportatore.

Più recentemente, Brillopak ha collaborato con il Manufacturing Technology Center, un ente di ricerca governativo, alla ricerca di sistemi automatizzati ad alta velocità per garantire la qualità. "L'unica cosa è che, con l’automazione, la figura professionale che era solita fornire la garanzia della qualità sta scomparendo. Abbiamo essenzialmente sviluppato un sistema che preleverà e rigetterà i prodotti su linee ad altissima velocità, superiori a 800-900 unità al minuto. Troverà contaminanti, prodotti deformati, in effetti tutto ciò che non è adeguato allo standard di un prodotto e lo rimuoverà ad alta velocità dalla linea".

Un altro esempio è il sistema di visione PaKQC di Brillopak per le mele, che controlla automaticamente il numero di frutti in una confezione, e verifica che le mele non vengano tagliate durante il processo di sigillatura, e che nessun sacchetto vuoto penetri nei bins. Questa operazione veniva precedentemente eseguita a mano. Ora i robot hanno il proprio assistente per il controllo della qualità già incorporato.

Per saperne di più sulle soluzioni di automazione di Brillopak presso la compagnia Adrian Scripps, fare clic qui: www.brillopak.co.uk

Per maggiori informazioni:
David Jahn
Brillopak
[email protected] 

Data di pubblicazione: