Con l'arrivo dell'autunno, prendono inizio anche le proficue attività di ricerca e raccolta dei tartufi, trattandosi di un mercato di cui l'Italia vanta il primato europeo per la produzione ed esportazione. Nella campagna 2020, il prodotto non mancherà grazie alle favorevoli condizioni climatiche dei mesi scorsi. Una stagione differente da quella dell'anno precedente, caratterizzato appunto da rese produttive basse e prezzi record, con punte raggiunte anche di 3.000 euro al chilogrammo.
Foto d'archivio.
I cavatori, ovvero i cercatori di tartufi, sono già a lavoro nelle zone tartufigene, ma per le migliori pezzature occorrerà attendere ancora un paio di settimane. "I primi pezzi di tartufo bianco (Tuber magnatum Pico), considerati di prima scelta, sono stati già venduti a un prezzo di 1.400 €/kg, quotazioni in linea con lo stesso periodo del 2019, ma che solitamente, in un'annata normale, tendono a diminuire con l'avanzamento della stagione". A spiegarlo è Giuseppe Gugliotta, ricercatore di tartufi nonché imprenditore lucano.
"In Basilicata, la campagna si è aperta il primo ottobre. Le prime quantità ritrovate riguardano pezzi di 15-20 grammi. Le abbondanti precipitazioni di luglio e agosto hanno favorito la crescita; pertanto volumi e qualità saranno garantiti e i prezzi saranno sicuramente più abbordabili".