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Kees Zandijk, VOF Zandijk

L'Europa e' al momento autosufficiente per l'approvvigionamento di cipolle

Kees Zandijk (in foto) della VOF Zandijk, nei Paesi Bassi, ha vissuto direttamente l'impatto che il Coronavirus ha avuto sul mercato delle cipolle. "Attualmente non ci sono ostacoli significativi per il mercato delle esportazioni, ma c’è ancora una certa incertezza e, quindi, una certa riluttanza sul mercato".

"Le regole potrebbero essere inasprite, o forse potrebbero essere annunciati dei nuovi lockdown. Ciò potrebbe certamente influenzare le esportazioni di cipolle, soprattutto quelle rosse, che sono ancora più sensibili. E se il settore dell'ospitalità si trovasse ad affrontare misure o chiusure più rigorose, il mercato reagirà di conseguenza".

Kees è chiaro sul ruolo della sua azienda nella filiera delle cipolle. "Cerchiamo di distinguerci più come agenti, che come commercianti. Questo ci consente di avere una posizione neutrale con acquirenti e venditori. Inoltre, possiamo comunicare apertamente, senza avere alcuna posizione sul mercato".

"Pensiamo che vada bene per tutte le parti coinvolte. Inoltre, cerchiamo di distinguerci offrendo tutti gli scambi. E' efficace per evitare sorprese. Né abbiamo alcuna ambizione di esportare noi stessi. E' meglio lasciare le esportazioni alle aziende specializzate e che hanno anni di esperienza".

“La stagione delle cipolle è iniziata con grandi aspettative per il mercato e i prezzi. Le piantine delle cipolle invernali sono partite con un livello di 0,25-0,27 euro per quanto riguarda il prezzo al produttore. Il commercio delle piantine primaverili è iniziato con quotazioni da 0,18 a 0,22 euro. Con il progredire della stagione, i prezzi sono diminuiti di circa 0,01/0,015 euro a settimana. In media, i raccolti non sono stati deludenti, ovviamente con alcune eccezioni. Tuttavia, la qualità di alcuni lotti si è rapidamente abbassata, soprattutto nelle aree che sono state irrigate più tardi", afferma Kees.

"Le cipolle da seme hanno avuto un inizio difficile. Ma hanno cominciato la crescita abbastanza bene, tranne che per il terreno freddo e il germogliamento anticipato. Molti lotti che potevano essere irrigati, sono stati irrigati più volte. Ma in alcune aree questo non è stato possibile, a causa dell'elevata salinità dell'acqua o della compresenza di patate da seme. Lo scambio si è fermato per un po' tra 0,15 e 0,16 euro. Durante la stagione di crescita, questi prodotti vengono scambiati a 0,12 - 0,15 euro, a seconda dei lotti. Nei polder ci sono però meno piante. Questo è anche meglio per i produttori, perché la coltivazione è costosa".

"Ci sono state alcune settimane calde, all'inizio di agosto", spiega Zandijk. “Di conseguenza, i primi lotti si sono improvvisamente deteriorati. Le aree tardive hanno sofferto le alte temperature, e la crescita si è fermata. Quando ha piovuto, le cipolle hanno ricominciato a crescere. E' difficile stimare la resa. Abbiamo appena iniziato a scavare, e ci sembra buona".

"C'è ancora la presenza del fungo Fusarium, nelle aree dei polder. Non credo che il trattamento abbia funzionato ovunque, a causa delle condizioni meteo. Si avranno delle perdite maggiori in questa stagione, a causa del Fusarium, delle cipolle vuote e della germinazione nascosta. Le cipolle, tuttavia, quest'anno saranno più grandi, per la minore densità delle piantagioni".

"Il Senegal ha aperto il suo confine alle cipolle olandesi e quindi abbiamo esportato molto in quel Paese. Anche l'Inghilterra stava ricominciando ad acquistare quantità accettabili di cipolle. E anche l'Estremo Oriente le richiede nuovamente", così Kees riassume la situazione delle vendite della prima settimana di settembre. "Come sempre, l'Europa è autosufficiente".

"L’Europa si interesserà alle cipolle olandesi più avanti nella stagione. La Polonia ha un raccolto abbastanza buono, anche se varia leggermente da regione a regione. L'anno scorso è stato diverso: infatti a luglio i polacchi stavano già caricando le piantine di cipolle olandesi invernali. Ma nelle ultime settimane, alcune piantine di cipolle sono state caricate per la Polonia".

Alla domanda su quale sia la sfida più grande del settore delle cipolle, per Kees è tenere a bada le mosche parassite durante la crescita dei bulbi. "Prima era possibile grazie all'utilizzo di trattamenti antiparassitari nei semi, ma quest'anno non è più consentito. Inoltre, ogni anno nuovi principi attivi vengono ritirati dall'elenco autorizzato, quindi rimangono solo sostituti inferiori, a parte quelli che sono ancora in fase di sviluppo".

"Tuttavia, il Fusarium nelle aree conosciute è stato e diventa sempre più un problema. La sfida, quindi, è mantenere un ampio piano di espansione. Soprattutto nelle aree non ancora raggiunte da questo fungo. Questi piani sono necessari anche per affrontare bene gli sprechi e le perdite di cipolle. Anche i selezionatori di sementi hanno lavorato su questo problema. Da anni infatti sviluppano varietà resistenti e tolleranti".

"Insomma, le cipolle di qualità rimangono molto importanti, sul mercato. Ovviamente, dipendiamo dalla natura. Il cambiamento climatico non sta rendendo le cose più facili, ma certamente ci dà anche delle opportunità", conclude Kees.

Zandijk Uien
Kees Zandijk
kees@zandijkuien.nl

Data di pubblicazione: