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Stagione agrumicola calabrese a rischio per mancanza di manodopera

In Calabria, la stagione agrumicola è ai nastri di partenza ma resta l'incognita manodopera: a mancare sono lavoratori stranieri e locali.

"Effettivamente c'è carenza di forza lavoro. Pur essendo in procinto di iniziare la raccolta, siamo ancora in fase di assunzione del personale necessario alla raccolta delle clementine nei campi e di supporto negli impianti di lavorazione. Abbiamo fatto richiesta al centro per l'impiego (ex ufficio di collocamento, ndr) e, dopo oltre una settimana, non abbiamo ricevuto alcuna chiamata". Così commenta Natalino Gallo, presidente della Op Agricor situata nella Piana di Sibari.

A essere in difficoltà, secondo Gallo, non sono solo i produttori ma anche i centri di imballaggio. "Mancano gli extracomunitari per via dei vincoli posti alle frontiere a causa del Covid-19; le persone andate in pensione non sono state ancora rimpiazzate e il reddito di cittadinanza fa sì che chi lo percepisce resti a casa, perché preferisce mantenere questo status. Tale situazione si preannunciava già l'estate scorsa e adesso sta diventando realtà. Ci troviamo in forte contraddizione: sulla carta ci sono tanti disoccupati, ma agli imprenditori manca manodopera".

La raccolta delle prime clementine della Op Agricor dovrebbe iniziare con una settimana di ritardo a causa delle temperature ancora troppo elevate. "Oggi registriamo 33 °C (si legga 24 settembre 2020, ndr). Il vero problema è la mancanza di escursione termica durante la notte, dato che ci aggiriamo sui 24-26 °C. La merce non riesce a raggiungere la giusta colorazione".

Sulla questione della mancanza di manodopera, il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto aggiunge: "Per gli agricoltori, al danno si aggiunge la beffa di essere costretti a lasciare i frutti nei campi per la mancanza di manodopera in una stagione agrumicola che peraltro si annuncia, per qualità e quantità, su buoni livelli tendenti all'ottimo. Non possiamo permetterci di perdere le grandi opportunità di lavoro che vengono da uno dei settori più dinamici dell'economia poiché, con la carenza di manodopera, il rischio è che ci possa essere sui banchi dei mercati una ridotta disponibilità dei nostri agrumi, con una perdita di competitività e quote di mercato e un deciso aumento delle importazioni dall'estero".