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Molti produttori pero' abbandoneranno le coltivazioni

Annata double face per le drupacee: meno volumi, prezzi piu' alti

E' stata una bella campagna drupacee negli areali pugliesi tra Cerignola, San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli, almeno per l'azienda Bollino. "Le gelate primaverili hanno cambiato il corso di quella che sarebbe stata un'altra annata di piena produzione. I volumi inferiori e i prezzi più alti però non sono bastati a far sì che molti produttori rientrassero in attivo, dopo un paio di stagioni difficili di fila" dichiara Nicola Bollino, titolare dell'azienda.

"Per quanto ci riguarda, negli ultimi giorni abbiamo iniziato la raccolta della varietà tardiva Fairtime e termineremo tra una settimana, anche in termini di commercializzazione. Quest'anno chiuderemo in anticipo di circa 15 giorni. La Fairtime è, infatti, l'ultima cultivar della stagione per la nostra realtà. Nei prossimi anni, però, verrà rimpiazzata da varietà innovative, più scure e più dolci da mangiare".

Bollino ha in programma di rinnovare parte della sua azienda, con nuove strutture e nuovi impianti di pesche, ma verranno acquistati anche ulteriori terreni per la coltivazione di drupacee. In ambito varietale, il produttore sta cercando, in particolare, nettarine che abbiano consistenza, colore, gusto sub-acido e pezzatura. "Nei prossimi anni, puntiamo a superare i 50 ettari di produzioni di pesche e nettarine, con un rinnovo varietale che partirà quasi da subito. Vogliamo inoltre puntare a referenze più di nicchia".

Facendo un bilancio sulla campagna 2020, il produttore dichiara: "In questa stagione mi ritengo un miracolato. Lo scorso anno ho utilizzato nuove tecniche di potatura dei rami e questo mi ha aiutato, ma ho anche registrato danni minimi da gelo, rispetto ad altre aziende agricole. Su alcune varietà c'è stato un calo di resa, ma nel complesso la riduzione della produzione annuale è stata del 20%. Inoltre, quest'anno sono entrati in produzione i nuovi impianti sotto rete e altri lo faranno nella prossima campagna".

Analisi sul settore
"Quella del 2019, per molti produttori, è stata una delle annate più brutte mai registrata negli ultimi anni. Anche se i prezzi, quest'anno, sono stati soddisfacenti per molte settimane di fila, ciò non basterà a coloro che sono stati colpiti fortemente dalle gelate, perdendo dal 30 al 100% del prodotto – continua Bollino – Non riusciranno infatti a recuperare i costi".

Il produttore sostiene che, in questo momento, sarebbe necessario un aiuto del governo per la frutticoltura, perché molti produttori stanno estirpando le piante e sono alle strette.

"Ci sono aziende di decine di ettari che stanno gettando la spugna. Queste producono e commercializzano drupacee da almeno 50 anni. Se qualcosa non cambierà, nei prossimi anni sarà difficile coltivare pesche. Ci sono troppe tasse, le dighe sono perennemente vuote e le piogge diminuiscono anno dopo anno".

Bollino afferma che molti suoi colleghi, anche in altre regioni italiane, stanno cambiando colture per produrne di diverse, che siano tipiche del territorio di appartenenza o meno.

"I kiwi, ad esempio, che sono molto più economici e rendono molti quintali e che, negli ultimi anni, stanno riscuotendo un buon margine di guadagno. Molti sono passati a pere e mele. Alle nostre zone, per esempio, si adattano le pere Coscia, frutti estivi molto dolci e ben richiesti", conclude il produttore.