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Focus sul mercato mondiale delle mele

Per quanto riguarda le pomacee, l'offerta è in fase di transizione dall'emisfero sud all'emisfero nord del mondo. Sul mercato il passaggio dovrebbe avvenire senza troppi problemi. Nella maggior parte dei Paesi che stanno per iniziare la raccolta si nota una riduzione nei volumi delle mele. Ciò è dovuto principalmente a problemi di bruciature dovute al sole, gelate primaverili, grandine e temporali. La maggior parte degli incrementi di volume sono stati generati principalmente dall'espansione della superficie coltivata. I prezzi sono aumentati ovunque e con l'arrivo del nuovo raccolto rimangono elevati.

Paesi Bassi: prezzi delle mele più alti rispetto all'inizio dell'anno scorso
Attualmente, nei Paesi Bassi, la raccolta delle mele è a metà dell'opera. Per quanto riguarda la varietà Elstar, la maggior parte dei coltivatori sta procedendo con la seconda raccolta, mentre altri sono già alle fasi conclusive. Seguirà la raccolta delle Jonagold, Red Prince, Kanzi e delle varietà tardive. Secondo un commerciante olandese è ancora presto per fare una stima delle rese.

"In ogni caso, la domanda è buona, ma in realtà lo è da mesi. Il mercato era vuoto e le mele d'importazione sono terminate, quindi in Europa tutti stanno passando alla produzione locale. Le prospettive sono positive, ma più avanti la situazione si farà più chiara. Io stesso mi aspetto che le vendite nei Paesi Bassi continuino comunque ad andare bene. Ci sono meno mele, quindi si noterà sicuramente un aumento dei prezzi rispetto all'anno scorso".

Belgio: raccolto inferiore a causa di bruciature dovute al sole e delle gelate
Quest'anno in Belgio il raccolto di mele è notevolmente più basso rispetto agli anni precedenti. Le mele sono state gravemente colpite dal gelo, ma hanno subito anche danni dovuti al sole durante le giornate calde. Ciò comporta molte differenze di qualità tra i diversi lotti. Domanda e offerta sono ben equilibrate, in parte perché all'inizio della stagione il mercato era praticamente vuoto. Anche il mercato delle mele estive belghe sembra favorevole. La qualità è buona e c'è sicuramente richiesta.

Germania: la produzione nazionale prende il sopravvento
In Germania il commercio ortofrutticolo è dominato dalle mele nazionali. Elstar, Delbare e Jonagold ne costituiscono la base e a completare l'assortimento ci sono le mele Tenroy, Boscoop e Cox Orange. Inoltre, è aumentato anche il volume di Holsteiner Cox e Pinova.

L'Alto Adige è tradizionalmente un fornitore leader nel settore delle pomacee tedesche. Royal Gala, Golden Delicious e Granny Smith sono attualmente le principali varietà provenienti da questa zona di coltivazione. Infine, è presente anche la Francia con le mele Elstar e Gala. Allo stesso tempo, la Spagna sta cercando di affermarsi con le mele Royal Gala e Granny Smith, che hanno prezzi relativamente bassi. In generale - come confermano i commercianti - sul mercato è presente un leggero eccesso di offerta.

Francia: raccolto ridotto ma di buona qualità
E' cominciata la stagione delle mele in Francia. I volumi sono modesti (stimati a 1,4 milioni di ton totali), ma la qualità è buona sotto tutti i punti di vista. I commercianti sono quindi speranzosi in termini di formazione dei prezzi e si aspettano una stagione senza troppe difficoltà. I volumi sono particolarmente ridotti per le varietà classiche come Golden e Granny, che mostrano un calo di volume del 19% rispetto all'anno scorso. Per le varietà club si stima che il raccolto sarà inferiore del 5% rispetto al 2019.

Regno Unito: prevista una transizione regolare per la stagione domestica
La raccolta delle mele inglesi è iniziata circa dieci giorni fa e il bel tempo di questa settimana è molto incoraggiante per la raccolta delle mele Breaburn e Royal Gala. Questa è stata una stagione impegnativa per i melicoltori inglesi, con condizioni climatiche variabili e il continuo impatto del coronavirus, anche se le mele di quest'anno dovrebbero essere particolarmente saporite. Ci si aspetta che i coltivatori inglesi raccolgano 1,3 miliardi tra mele e pere (148.700 ton). Il clima registrato durante la stagione ha avuto gravi conseguenze. Infatti, si prevede un raccolto più basso del 20% rispetto al previsto e quindi pari al raccolto del 2019.

La Gala è la varietà più coltivata nel Regno Unito. I volumi sono aumentati del 224% negli ultimi 10 anni, raggiungendo 72.000 ton stimate per quest'anno. La Cox resta popolare, così come la Braeburn e la Jazz, che mostrano ugualmente un incremento significativo del volume. Varietà club come Cameo, Junami, Rubens, Evelina e Opal costituiscono una parte sempre più importante del raccolto nazionale.

Secondo un coltivatore, i volumi sono in linea con le stime e aumenteranno grazie agli investimenti e ai nuovi impianti. Il passaggio alla stagione domestica sarà agevole. "Siamo nell'ultima settimana di offerta dall'emisfero sud, che passerà il testimone senza problemi alla fornitura dell'emisfero nord. Grazie al bel tempo, tutto procede secondo i tempi previsti". La domanda è buona al momento, soprattutto nella zona meridionale del Paese e la gente non vede l'ora di vedere le mele inglesi della nuova stagione.

Italia: non proprio positivo l'inizio di stagione per le mele biologiche
Per l'Italia si stima una produzione di 2.079.972 tonnellate, in linea con quella dello scorso anno e inferiore alla media dei 5 anni precedenti (escludendo il consuntivo del 2017) di circa l'8%. La produzione biologica italiana fa segnare un record: circa 178.000 tonnellate, pari all'8,5% del totale, che porta l'Italia a essere il primo produttore di mele biologiche in Europa.

Non tutte le aree hanno i medesimi trend produttivi: cala del 7% la produzione dell'Alto Adige, mentre risale del 5% rispetto alla scorsa stagione quella del Trentino. Continua la crescita strutturale della regione Piemonte, ormai seconda area produttiva italiana dopo il Trentino-Alto Adige, con impianti giovani entrati in produzione e con progetti importanti in tema di rinnovo varietale. Recuperano leggermente anche la produzione di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia. Cala di quasi l'8% la produzione in Emilia Romagna, colpita dalle gelate primaverili.

Quest'anno, le mele italiane hanno guadagnato l'accesso al mercato thailandese. Circa 7-10 giorni fa, 450mila mele Royal Gala Marlene® del nuovo raccolto (60 ton) sono state spedite verso Qatar, Thailandia ed Emirati Arabi.

I primi 15 giorni di settembre non sono stati positivi per le mele biologiche in Italia. I prezzi sono stati bassi e non se ne comprende bene il motivo. Un commerciante dice di non capire come mai alcune aziende svendano il prodotto mentre nessuno dovrebbe avere fretta a vendere. Le mele sono di buona qualità e qualche settimana in cella può solo migliorarle. In nord Europa c'è molto prodotto proveniente dall'emisfero sud del mondo, ma siamo ben lontani da una situazione di surplus di mercato. Il commerciante spiega inoltre che non si prevede un anno di piena produzione, in quanto in Polonia e altri Paesi dell'Est le gelate primaverili hanno diminuito in maniera significativa i potenziali produttivi.

Spagna: non ci sono più scorte della stagione scorsa, prezzi più alti sul mercato
Quest'anno la stagione spagnola delle mele è iniziata con prezzi migliori e una maggiore richiesta per i prodotti d'esportazione. Dopo lo scoppio della crisi sanitaria legata al coronavirus, le vendite di mele sono aumentate in modo significativo, per cui quest'estate il nuovo raccolto inizia senza scorte della stagione precedente. Inoltre, quest'anno la campagna delle drupacee si è conclusa con circa due settimane di anticipo, a causa di una produzione più bassa, e con ottimi risultati, quindi c'è più spazio per le vendite di mele.

Il raccolto di quest'anno è inferiore del 15% circa. C'è qualche problema di colorazione della buccia, quindi nel complesso il volume a disposizione è più piccolo. Le varietà che hanno registrato il maggior calo di produzione sono la Red Delicious, la Golden e la Granny Smith. In generale, i prezzi sono migliori e il settore spera che i coltivatori riescano a recuperare i costi più elevati, dovuti alla pandemia.

Polonia: più frutti di II categoria rispetto all'anno scorso
In Polonia la raccolta delle mele potrebbe cominciare in qualsiasi momento con le prime Gala. A causa delle gelate primaverili, il volume dovrebbe essere più basso del 10-15% rispetto alla media, ma comunque superiore a quello dell'anno scorso. A causa dei danni ci sarà un minor numero di mele destinato all'esportazione. Negli ultimi mesi, il prezzo è aumentato e dovrebbe rimanere tale anche all'inizio del nuovo raccolto. Per quanto riguarda le quotazioni, si prevede una stagione migliore della precedente.

Turchia: la posizione rimane stabile
La domanda di mele turche Gala è ben posizionata. In Turchia la produzione di mele è più alta di quella dell'anno scorso, così come i costi di produzione. Tuttavia, grazie al tasso di cambio tra la Lira turca e il Dollaro, per gli acquirenti i prezzi sono simili. La domanda è stata particolarmente forte in India e negli Stati del Golfo. Tuttavia, in questa stagione la Russia e altri Paesi asiatici hanno dimostrato ancora una volta di essere mercati solidi per i turchi.

Sudafrica: prospettive di una buona stagione grazie all'inverno favorevole
Il Capo sta registrando uno dei migliori inverni degli ultimi anni e, al momento, in Sudafrica il clima è ancora freddo e umido. Nel Capo Occidentale i meleti si stanno lentamente risvegliando. Le prime mele della nuova stagione sono le varietà locali del Limpopo che arrivano sul mercato una settimana prima di Natale e sono destinate soprattutto alle vendite sul mercato interno. I coltivatori stanno già diradando i frutti giovani di quello che sembra essere un ottimo raccolto. Nella settimana 2-3, seguiranno le mele prodotte dalla zona orientale del Freestate e da Mpumalanga (che rappresentano il 2% della produzione totale con varietà convenzionali dotate di una maggiore resistenza al freddo). In questi luoghi al momento i meli sono in fiore e, a meno che non si verifichi un periodo di basse temperature, ci si aspetta un raccolto nella media.

La scorsa stagione è stata soddisfacente sotto un punto di vista qualitativo, ma la logistica ha rappresentato un problema (la stagione si è sviluppata di pari passo al lockdown e alle difficoltà riscontrate a Città del Capo), ma secondo un commerciante le esportazioni di mele hanno prodotto in ogni caso dei buoni rendimenti (in mercati che non sono stati colpiti gravemente, come invece è successo per altri), in quanto un'alimentazione sana è diventata prioritaria per il consumatore.

India: le importazioni diminuiscono per via del nuovo raccolto domestico
Con l'inizio della raccolta in India, le importazioni saranno, per il momento, messe in secondo piano, comprese le popolari mele provenienti dal Cile e dalla Nuova Zelanda. Le mele locali sono più economiche, quindi da agosto a gennaio sono le preferite. Quest'anno il prodotto indiano registrerà volumi notevolmente più bassi a causa delle condizioni climatiche difficili. L'India settentrionale produrrà il 30% di mele in meno. Un altro problema è la mancanza di frutti di grandi dimensioni. Il Paese è anche alla ricerca di nuove opportunità di importazione e, nelle prossime settimane, la Serbia potrebbe diventare un nuovo fornitore di queste pomacee.

Cina: mercato reticente per le mele
Recentemente il prezzo delle mele cinesi provenienti dalle scorte della provincia dello Shandong è aumentato di 0,025 euro. Alcuni coltivatori e commercianti sono ancora riluttanti a vendere. La ragione è che il prezzo delle mele precoci e quello degli ultimi frutti stoccati sono entrambi importanti in vista di un raccolto abbondante. A fine settembre/inizi ottobre il prezzo delle mele rosse Fuji dipenderà da quello delle mele precoci e da quello degli ultimi frutti stoccati. Il 4 settembre sono state esportate in Australia 19 ton di mele Fuji da Gansu. E' la prima volta che i frutti di questa provincia vengono esportate sul mercato australiano.

Pennsylvania (Stati Uniti): la stagione comincia con prezzi più alti
In Pennsylvania, le gelate primaverili hanno ridotto il raccolto di circa il 25%. Non si conoscono ancora le dimensioni reali dei frutti, ma al momento sembrano essere più piccole del normale. Le condizioni meteorologiche hanno influenzato principalmente l'offerta di Red Delicious. La domanda al momento è forte, soprattutto per le mele in vassoio, perché tra i consumatori c'è un elevato timore di poter contrarre il coronavirus dal prodotto sfuso. Inoltre, l'Usda ha ritirato dal mercato milioni di mele più piccole da donare alle famiglie americane. I prezzi per l'autunno al momento sono elevati, con circa 1-2 dollari in più rispetto all'anno scorso, tranne che per le mele Honeycrisp. All'inizio di ottobre, le quotazioni dovrebbero essere simili a quelle dell'anno scorso.

New York (Stati Uniti): cresce la popolarità delle varietà club e di quelle classiche
Quest'anno nello stato di New York ci si aspetta una forte crescita per la stagione 2020/21. I coltivatori prevedono un aumento dei volumi per le mele Honeycrisp, Gala e Fuji. Inoltre, le varietà club SweeTango, KORU, SnapDragon, RubyFrost e Evercrisp continueranno a espandersi. Inoltre, quest'anno arriverà per la prima volta sul mercato la mela Smitten e ci sarà il primo raccolto consistente di mele Rave. La domanda di mele di New York è forte, soprattutto nella zona che va dal Texas al Wisconsin. Sulla costa occidentale è presente anche richiesta per alcune varietà classiche di New York e in Paesi come il Vietnam si richiedono varietà club come la SnapDragon e la KORU. I prezzi di mercato sono ancora in fase di formazione.

Washington (Stati Uniti): domanda elevata per le mele in sacchetto
Nello stato di Washington è stato osservato un aumento di volume del 10% dovuto a nuovi impianti. Tuttavia, le condizioni meteorologiche rappresentano la variabile legata all'incertezza. Ad esempio, i coltivatori dello stato sono in difficoltà per il fumo dei recenti incendi boschivi nella costa occidentale e all'inizio di settembre una tempesta ha causato danni alla frutta. Alcuni coltivatori ritengono, inoltre, che il volume delle forniture di Washington diminuirà un po' e che questo avrà un impatto sul raccolto. Secondo la Washington Apple Commission, all'inizio di agosto le stime di raccolto dello stato prevedevano 134 milioni di cartoni - paragonabili ai 133 milioni di cartoni del 2019. Da allora le condizioni meteorologiche hanno portato a una revisione della stima del raccolto e, al momento, ci si aspetta che questi eventi climatici ridurranno il volume del 5-10%.

Tuttavia, la domanda rappresenta ancora una sfida. I coltivatori notano che nella vendita al dettaglio ancora non c'è la transizione dalla frutta estiva alle pomacee. La domanda di mele in sacchetto è alta. In ogni caso si sta facendo largo uso di mele di dimensioni più piccole, mentre quest'anno nello smistamento si stanno notando frutti di dimensioni più grandi. Con un raccolto più contenuto di quanto inizialmente previsto, i prezzi aumenteranno e probabilmente supereranno la media. La raccolta potrebbe ancora subire un ritardo (in tutto il Nord America) a causa di una carenza di braccianti.

Cile: la campagna si conclude
La stagione per il Cile è alle battute conclusive mentre il mercato interno statunitense delle mele comincia a riprendersi. Il Cile rappresenta il 2% della produzione mondiale di mele e le esportazioni sono l'attività principale. La stima per quest'anno è di esportare tra 1,6 e 1,7 milioni di tonnellate quando la stagione terminerà. Negli ultimi 5 anni si è registrata una riduzione del 13% della superficie coltivata a mele. Royal Gala è la varietà principale con il 45% della produzione. Recentemente c'è stata anche una diversificazione delle esportazioni, con i Paesi sudamericani che hanno assunto una quota maggiore rispetto al passato.

Argentina: ancora incentrata sulle varietà tradizionali
Le esportazioni argentine sono diminuite nel corso degli anni di circa il 40%. La ragione principale di questo calo è dovuta al fatto che la produzione di mele si concentra sulle varietà tradizionali come Red Delicious e Granny Smith. Nel 2019, la produzione è stata di circa 550mila tonnellate, di cui 100mila sono state esportate. Le cifre relative al 2020 non sono ancora disponibili.

Nuova Zelanda: dal 2012 le esportazioni di mele sono raddoppiate, trimestre destinato all'esportazione
Le esportazioni di mele della Nuova Zelanda sono raddoppiate in termini di valore dal 2012 e hanno fruttato più di 466,2 milioni di euro entro la fine del 2019. Le varietà neozelandesi, come le mele Jazz, Envy e Pacific, hanno rappresentato più di un quarto delle esportazioni, ma le Royal Gala hanno registrato la quota di esportazione più alta, con il 31%. L'Europa (22%) è stata la destinazione principale per le mele della Nuova Zelanda, seguita da Regno Unito e Irlanda (12%), mentre il Nord America e la Cina hanno rappresentato entrambi l'11%. In totale, nel 2019 sono state coltivate in Nuova Zelanda 395mila ton di mele.

Australia: aumenta il valore delle mele
La produzione australiana di mele ha registrato un incremento di valore del 10% per l'esercizio conclusosi a giugno 2019, con un valore di 317,2 milioni di euro. Tuttavia, il volume è diminuito dell'1% a 310.875 ton. Inoltre, le esportazioni sono diminuite del 13% fino a 4.416 ton e in termini di valore c'è stato un calo del 6%, a 65,6 milioni di euro. In Australia il 70% della produzione totale è stato destinato al mercato del fresco e il 30% alla trasformazione. La Pink Lady è stata la varietà più prodotta (41%), seguita dalla Royal Gala (23%) e dalla Granny Smith (18%).

Uno dei più recenti marchi australiani di mele, Kanzi, ha chiuso la stagione con un leggero anticipo rispetto al previsto, a causa di un raccolto inferiore. I volumi sono stati colpiti da siccità, incendi boschivi, inondazioni e grandine.

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