Nella campagna 2020/21, il raccolto di agrumi spagnolo dovrebbe raggiungere i 6,93 milioni di tonnellate, secondo le stime del Ministero dell'agricoltura, della pesca e dell'alimentazione (MAPA). Questo rappresenta un aumento del 12% rispetto alla campagna precedente, quando i risultati sono stati molto scarsi, quindi "il settore ha recuperato il suo potenziale produttivo medio".
Secondo il direttore generale delle produzioni agricole e mercati, Esperanza Orellana, le produzioni di arance e pompelmi dovrebbero diminuire rispettivamente dell'1% e del 3% rispetto alla media degli ultimi anni, mentre gli agrumi più piccoli dovrebbero crescere del 12% e i limoni dell'8%.
Durante l'incontro, il MAPA ha anche informato il settore sulle misure intraprese per rendere più trasparenti e accurate le informazioni sui mercati, le varietà e le stime delle colture, poiché ritiene che questi saranno strumenti molto preziosi per il processo decisionale a tutti i livelli.
Campagna 2019/20
L'incontro è servito anche per effettuare una valutazione della campagna 2019/20 che si è appena conclusa, con una produzione finale stimata in 6,2 milioni di tonnellate: 18% in meno rispetto a quello ottenuto nella campagna precedente (anno record), 9% in meno rispetto alla media dei cinque precedenti e il più basso dalla stagione 2015/16.
Per quanto riguarda il commercio, il Ministero afferma che "ha mostrato grande dinamismo", soprattutto dall'inizio della pandemia, perché "gli agrumi sono facili da conservare e sono anche molto salutari".
Il MAPA segnala che il consumo domestico di agrumi fino a maggio è aumentato del 5,1% in volume e del 17% in valore, evidenziando il sensibile aumento del consumo di limoni, cresciuto dell'11,2% in un anno.
In termini di valore, le esportazioni hanno registrato un rimbalzo del 19% rispetto alla stagione precedente.
In questo contesto di mercato, i prezzi ricevuti dai produttori sono stati "molto più alti rispetto alle stagioni precedenti, con aumenti molto significativi soprattutto nelle prime settimane della pandemia".
Il prezzo medio all'origine delle arance è più che raddoppiato rispetto a quello della campagna 2018/19 ed è superiore del 40% rispetto alla media delle cinque campagne precedenti. A maggio i prezzi "sono triplicati rispetto agli anni precedenti".