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Per la piemontese Gullino

Mele: volumi in aumento rispetto alla scorsa stagione, focus sempre maggiore sul biologico

E' appena iniziata la campagna delle mele, frutto che rappresenta una parte del core business dell'azienda saluzzese Gullino srl, dove il progetto mele sta crescendo e si sta completando di stagione in stagione.

"Quest'anno – dichiara Giovanni Gullino (foto a lato), amministratore delegato dell'azienda – non solo raddoppieremo la nostra produzione privata, ma anche i produttori che hanno aderito alla nostra azienda stanno avendo riscontri soddisfacenti sui volumi. Quindi pensiamo di avere il 50% in più di prodotto rispetto alla scorsa stagione. E' la prova della crescita virtuosa del nostro progetto sulla mela, della ricerca di nuove varietà ad alta produzione e alta qualità organolettica".

Le previsioni sulle produzioni melicole nazionali vedono una stima molto simile alla scorsa campagna (cfr. FreshPlaza del 24/08/2020). "Purtroppo il clima sempre più ostile, fra gelate primaverili, grandinate ed estati calde decurta ogni anno le quantità di merce di I categoria. Ma fino alla fine della raccolta non è semplice esprimere dei numeri. Diciamo che restiamo fiduciosi".

Sempre maggiore attenzione alle produzioni biologiche
"E' dalla fine degli anni '90 che ci dedichiamo alla produzione di frutta certificata da agricoltura biologica, sia in Piemonte che nel Lazio. Io stesso sono cresciuto dentro questo percorso e, oggi, produciamo circa 10.000 tonnellate di frutta certificata bio, di cui circa il 60% sono tutte mele. Il rimanente 40% è suddiviso fra kiwi e drupacee", continua Gullino.

"Grazie all'area in cui produciamo, ai territori destinati alle nostre specialità, riusciamo ad avere degli standard qualitativi alti, difficilmente avvicinabili da altri Paesi. La crescita del mercato biologico è appena iniziata e ci saranno delle opportunità commerciali importanti nel futuro prossimo. Noi, nel biologico, crediamo fermamente".

Quest'anno i consumatori hanno premiato le aziende che producono ortofrutta biologica e i consumi sono aumentati di circa il 3,5%. "E' la consapevolezza che ha fatto crescere i consumi. I consumatori vogliono sapere cosa mangiano ed è giusto che vengano date loro le giuste informazioni: vogliono essere sicuri di quello che mangiano e vogliono verificare la certificazione e la tracciabilita del prodotto" spiega Gullino.  

"Solo se si eseguono le pratiche agricole biologiche e biodinamiche si può ottenere un prodotto libero da qualsiasi molecola di sintesi e l'ente certificatore fa sì che al consumatore questo venga davvero garantito. A mio parere, però, sarebbe necessaria una maggiore visibilità del prodotto bio nei punti vendita, oltre che una sensibilizzazione capillare sui temi della sostenibilità e del green".

Accordo con Apofruit
Buona parte della produzione biologica della Gullino andrà ad arricchire l'offerta del gruppo Canova, società del gruppo Apofruit licenziataria del famoso marchio Almaverde Bio.

"Abbiamo scelto di stringere questo accordo per le reciproche sinergie, per fare sistema e combattere la concorrenza estera, perché con Apofruit condividiamo i valori commerciali e agricoli, vivendo con la stessa etica e passione. Canova/Almaverde Bio rappresenta il traguardo dell'agricoltura biologica italiana oggi, in cui i consumatori devono pretendere che il prodotto sia certificato bio e che la qualità sia ottima. Il nostro obiettivo è dare il top della qualità con il certificato bio e una tracciabilita sicura e completa", conclude l'amministratore delegato della Gullino.

Per maggiori informazioni: www.gullino.it / www.blog.gullino.it