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Tania Silva di Agromais

Stagione impegnativa per patate e cipolle portoghesi

Le stagioni portoghesi delle patate e delle cipolle non stanno vivendo il loro periodo migliore. La domanda di entrambi i prodotti non è forte come nella scorsa stagione e, per quanto riguarda le cipolle, alcuni produttori stanno distruggendo i raccolti, piuttosto che venderli in perdita.

Secondo Tania Silva, direttore commerciale dell’azienda portoghese di commercio di prodotti ortofrutticoli Agromais, finora la stagione delle patate è stata difficile: "Quest'anno è stato molto faticoso. Il Portogallo è uno dei primi Paesi in Europa ad avere il nuovo raccolto di patate. Questo rende difficile l’avvio di stagione, poiché insieme alle patate novelle si sono ritrovati in magazzino ancora le patate della campagna precedente. La riduzione registrata nel settore Horeca ci ha costretti a cercare alternative per poter vendere le patate. Normalmente, il commercio nelle prime settimane è molto scorrevole".

Ma c’è anche un risvolto positivo, perché il coronavirus ha portato a un picco nella richiesta di patate trasformate, come spiega Silva: "La domanda di patate destinate all'industria di trasformazione è aumentata. La quarantena ha aumentato il consumo di chips e patate surgelate, permettendo all'industria di trasformazione di assorbire i volumi della nostra fornitura, anche se a prezzi inferiori rispetto allo scorso anno. I volumi complessivi di patate in Portogallo sono stati simili a quelli della scorsa stagione. Esportiamo tuberi in Spagna e nel sud della Francia".

Per quanto riguarda le cipolle, la situazione è un po' più grave. Silva afferma che i produttori stanno volutamente distruggendo il prodotto, in quanto la vendita non porterebbe loro un sufficiente profitto. "In Portogallo, la situazione delle cipolle è molto più preoccupante, poiché gli operatori attendono il riavvio delle scuole per vedere come si evolverà il mercato. A causa della mancanza di flusso, ci sono produttori che sono così disperati che stanno distruggendo i prodotti sul campo, o vendendo a prezzi inferiori al costo di produzione. Gran parte della cipolla spagnola viene venduta al Portogallo, e questo quadro potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione del settore. L'alternativa sarà trovare modi per differenziare origini e qualità".

Il fatto che il mercato principale delle cipolle della Agromais sia il Regno Unito potrebbe rendere il prossimo anno ancora più impegnativo. Non è ancora chiaro infatti quale effetto avrà la Brexit sul settore: "I volumi disponibili di cipolle si stanno decisamente riducendo, perché i raccolti vengono distrutti. Un'altra sfida per la cipolla potrebbe essere la Brexit, poiché spediamo merce soprattutto verso il Regno Unito. Dopo dicembre prossimo, i nostri volumi d’esportazione potrebbero risultare ridotti, perché la vendita si sovrapporrà a quella delle cipolle domestiche. Abbiamo iniziato a lavorare con prezzi uguali a quelli dell'anno scorso, quando però avevamo una sovrapproduzione. Tuttavia ora le quotazioni cominciano ad aumentare".

Agromais è l'unico operatore in Portogallo con celle di conservazione, sia per le patate che per le cipolle, che consentono di fornire questi prodotti per tutto l'inverno. "Operiamo in questo mercato da oltre 30 anni, rifornendo non solo il mercato del fresco, ma anche l'industria alimentare in generale", conclude Silva.

Per maggiori informazioni:
Tania Silva
Agromais
Tel: +351 913 601 031
Email: [email protected] 
www.agromais.pt 

Data di pubblicazione: