Sarà la mancanza di turismo, sarà il fatto che la ristorazione e i bar non sono ancora decollati nel pieno delle attività estive, fatto sta che il prezzo del lime non segue una logica. O meglio, vi sono delle cause a monte che stanno rendendo tutto molto complicato. Lo conferma Paolo Bernardi, della F.lli Cazzola, ditta concessionaria presso il Centro agroalimentare di Bologna (Caab).
Foto d'archivio
"Un anno fa, nel mese di agosto - esordisce - si parlava di 3-4 euro al kg. Oggi siamo a circa 2 euro, mentre poco più di una settimana fa si era a 1 euro. Intendo sempre come quotazioni all'ingrosso, ovviamente. Quali sono i motivi di questa situazione? Credo che dal Sud America arrivi meno prodotto del solito, a causa del coronavirus e dei problemi logistici connessi".
Bernardi precisa che, rispetto al luglio 2019, le richieste sono diminuite del 70%. "Mi riferisco a quel che vedo, ovviamente - precisa l'esperto - ma credo che sia una situazione diffusa ovunque. La richiesta è bassa, ma ora arriva sui mercati meno prodotto di quel poco che comunque viene richiesto".
Bernardi precisa che, a livello europeo, la nazione leader nella commercializzazione di questo articolo sono i Paesi Bassi. "Non è una situazione semplice - conclude - e comunque ritengo che certe cifre siano troppo basse per un prodotto d'oltremare".