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Conoscere e combattere i fitofagi del melograno

In Italia, il melograno è una pianta conosciuta fin dall'antichità che solo nell'ultimo decennio ha visto moltiplicarsi gli impianti specializzati. Le tecniche di difesa, sia in regime di agricoltura convenzionale che biologica o integrata non sono molte a causa della scarsa esperienza maturata fino a oggi, così come la disponibilità di agrofarmaci ammessi sulla coltura.

Gaetano Tirrò

Ne abbiamo parlato con Gaetano Tirrò, esperto agronomo oltre che produttore di melagrane, che ha spiegato come "vi siano diversi fitofagi capaci di attaccare il melograno, sebbene non tutti rendano necessario un intervento di controllo per limitare i danni alla coltura".

Fig.1. Bocciolo fiorale infestato da Aphis Punicae

"Il periodo primaverile è un momento strategico – ha aggiunto l'esperto - in cui iniziare il controllo sia degli afidi che del rodilegno giallo. Sul melograno, infatti, è abbastanza frequente la presenza di Aphis Punicae Passerini, afide del melograno, (vedi fig.1) e di Aphis Gossypii, afide delle Malvacee e delle Cucurbitacee".

Fig. 2. Aphis punicae infesta la nuova vegetazione

"Sui germogli - ha detto ancora - in cui sviluppano cospicue colonie che arrecano danni alla giovane vegetazione, sottraggono linfa, danneggiano i frutti e secernono la melata che attira le formiche (fig. 2) e su cui si sviluppa la fumaggine, che appare come una patina nera sulla superficie di foglie, rami e frutti".

Sopra fig.3. larva di Zeuzera pyrina all'interno della galleria realizzata in un ramo. Sotto fig. 4 galleria all'interno del tronco di una pianta di 2 anni di melograno.

"La comparsa dell'afide del melograno - ha proseguito l'agronomo - si verifica nel periodo primaverile, in seguito alla schiusa delle uova deposte nell'autunno precedente in prossimità delle gemme, mentre quella dell'afide delle Malvacee avviene nei mesi successivi, perché le forme alate si trasferiscono sul melograno una volta che i germogli sono già sviluppati. La difesa può essere praticata intervenendo con insetticidi a base di piretro ( bio), con il lancio di insetti antagonisti come Aphidius colemani o predatori come Crysoperla carnea, prodotti a base di oli naturali o sapone. Segnalo, inoltre, che l'utilizzo di un insetticida presente in commercio, a base di spirotetramat, è ammesso solo dal 21/04/2020 al 18/08/2020".

Fig.5: erogatore di feromoni sessuali contro la Zeuzera Pyrina

"Un altro insetto decisamente dannoso al melograno – ha detto Tirrò – è, come anticipato, il lepidottero Zeuzera pyrina, meglio conosciuto come rodilegno giallo, le cui larve scavano gallerie nel tronco e nei rami (fig.3 e 4) provocandone la rottura, il deperimento e l'avvizzimento della pianta fino a causarne la morte. Il periodo del ciclo in cui l'insetto è più vulnerabile è rappresentato dagli adulti, il cui sfarfallamento ha inizio nel mese di maggio e l'ovideposizione, che si protrae per tutto il periodo estivo, avviene nelle parti più riparate dei tronchi".

"L'impiego di trappole a feromone è molto utile per verificare e quantificare la presenza dell'insetto e decidere la strategia di lotta da adottare, quali ad es. gli insetticidi a base di piretro naturale (bio). In alternativa, si può adottare la cattura massale o la confusione sessuale (fig.5). L'attività di controllo dello xilofago esercitata dagli antagonisti naturali è, al momento, poco efficace".

Sopra: fig. 6, trappola con la tecnologia Attract and kill contro la mosca della frutta. Sotto: fig. 7,  Planococcus citri sui frutti del melograno. Un opportuno arieggiamento della chioma e il diradamento dei frutti aiuta il controllo dell'infestazione.

"Altri insetti che è frequente riscontrare sul melograno - ha concluso Gaetano Tirrò - sono la mosca della frutta (Ceratitis capitata) e la cocciniglia farinosa o cottonello degli agrumi (Planococcus citri) (fig.7). Si possono contrastare con l'adozione di opportuni accorgimenti colturali, come adeguate potature estive al fine di arieggiare la chioma e tecniche di lotta biologica quali olio bianco, trappole a feromoni per la cattura massale (fig.6)".

Nota: le foto (da fig. 1 a fig. 7) sono state fornite dal Dr. Tirrò.

Contatti:
Azienda Agricola Gaetano Tirrò 
Melograno dell'Etna
Strada Statale 192 - Km 77.300
Contrada Fontanazza
95045 Misterbianco (CT)
Tel.: +39 338 1398480
Email: info@gaetanotirro.com
Web: www.gaetanotirro.com