L'attuale chiusura dei confini in Europa e la mancanza di lavoratori stagionali nel settore agricolo stanno colpendo duramente il settore ortofrutticolo, compreso quello degli asparagi. Attualmente è disponibile solo una frazione della manodopera necessaria e nessuno osa fare previsioni su operazioni di raccolta e offerta del mercato per le prossime settimane o i prossimi mesi.
Hans Lehar, amministratore delegato dell'UCI di Bruchsal, ha commentato: "Nonostante arrivi notizia dell'impiego di addetti alla raccolta provenienti da altri settori e su persone disposte ad aiutare l'agricoltura, ciò non risolverà il problema. L'esperienza passata dimostra che tali alternative sono destinate a fallire a causa del duro lavoro, dell'affidabilità e dell'efficienza delle persone e, non da ultimo, delle aspettative salariali".
E aggiunge: "I prodotti agricoli e alimentari devono essere 'economici' nonostante debbano rispettare i più alti requisiti di qualità, il che rende necessario un risparmio sui costi. Forse la carenza di cibo porterà ad un diverso apprezzamento del lavoro e dei prodotti delle imprese agricole, che recentemente sono state oggetto di massicce critiche da parte dei media e del pubblico. Se la situazione attuale dovesse persistere potrebbe portare a numerosi fallimenti di aziende agricole e a una carenza di frutta e verdura in Germania".
Minacce o sanzioni sono fuori luogo
"Soprattutto ora – riporta l'amministratore delegato della cooperativa del Baden-Württemberg Settentrionale – tutte le parti coinvolte nella catena di fornitura dovrebbero trattarsi in maniera equa. I meccanismi di mercato relativi a domanda e offerta funzionano e quando il livello dei prezzi aumenta a causa di un'offerta inferiore, il produttore deve ricevere un reddito extra".
"Le minacce relative alle trattative sui prezzi o a sanzioni in caso di mancato rispetto di un volume di consegna pianificato sono fuori luogo in una situazione così difficile e non è segno di una partnership basata su fiducia e cooperazione. Fortunatamente la maggior parte del settore è consapevole di questa responsabilità e lavora secondo il principio vivi e lascia vivere".
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