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Tre le fasi da affrontare: la tempesta, la liquidita', le opportunita'

Essere imprenditori nell'emergenza Covid-19: mantenere la calma e organizzarsi

Se c'è una categoria che sta dando prova di organizzazione e gestione dell'emergenza, è quella degli imprenditori, in particolare del settore dell'agroalimentare: tutti stanno dimostrando un grande senso di responsabilità sia nell'immediato, ma anche in prospettiva futura.

Se n'è parlato ieri, 31 marzo 2020, al convegno della CDO Agroalimentare, nell'ambito degli incontri de "Il Forum tutto l'anno", svoltosi online su una piattaforma dedicata. "Hanno partecipato 180 persone - ha esordito il presidente Camillo Gardini - anche di più rispetto a un normale evento di questo genere. Questo deve farci riflettere pure per il futuro. Questa sera faremo parlare voi imprenditori, con tre esperienze che provengono da tre zone diverse d'Italia".

Alcuni dei relatori del convegno online: in senso antiorario in alto a sinistra Frascarelli, Agosta, Gardini, Farzetta

Hanno preso la parola Simone Pizzagalli, che dirige un laboratorio di fotopatologia a Rimini, Gino Agosta che produce pomodoro essiccato in Sicilia e Michele Falzetta della Latteria Soresina in Lombardia.

"In una situazione d'emergenza come questa - ha esordito Pizzagalli - la cosa più importante è rispettare le persone. Ognuno reagisce a modo proprio: c'è chi è più sicuro di sé e non abbandonerebbe mai il lavoro, e chi preferisce rimanere a casa. Noi abbiamo scelto la strada della disponibilità e del rispetto. Abbiamo messo in atto tutte le precauzioni del caso e, in breve, anche chi era più timoroso ha deciso di proseguire il lavoro di propria spontanea volontà. Continuiamo la nostra routine, anche se a ritmo diverso rispetto a un periodo normale".

Falzetta, seppur dirigente di un'azienda non ortofrutticola, ha portato un esempio valido per tutti. "Capite bene: noi ci troviamo nel mezzo dell'area peggiore dei contagi, fra Bergamo, Crema e Lodi. Ogni nostro dipendente ha un parente o un conoscente deceduto a causa del virus. Per darvi un numero relativo alla dimensione della nostra azienda, noi lavoriamo il 5% di tutto il latte nazionale". 

Sono tre le fasi affrontate o da affrontare: "L'emergenza, la liquidità e le opportunità da cogliere. La prima l'abbiamo affrontata tutti, anche se in tempi leggermente diversi. La fase di liquidità è quella più importante, perché da essa dipende il futuro di ogni impresa. In questa fase ci sono 5 punti: A) ridurre i costi B) ragionare con i fornitori C) operare la cessione del credito D) dialogare con i soci ed E) ottenere liquidità dalle banche".

Falzetta ha spiegato che la terza fase è legata all'accelerazione dell'uso delle tecnologie: alcune scelte fatte oggi rimarranno come nuovo standard di lavoro anche dopo. 

"Ad esempio, un convegno del genere - ha sottolineato Gardini - con quasi 200 persone collegate per propria scelta, sarebbe stato inimmaginabile in una situazione normale".

Coordinati dal professor Angelo Frascarelli, docente all'università di Perugia, e da Enrico Bucchi di Alegra, gli interventi degli imprenditori si sono conclusi con Gino Agosta di Agriblea. "Produciamo pomodoro essiccato e, in questo periodo, stiamo lavorando molto. Abbiamo informato e formato il personale per operare con le massime precauzioni, consapevoli che lavoriamo per il settore primario, cioè quello che porta il cibo sulle tavole dei consumatori. Ma stiamo esportando anche molto prodotto, merito della qualità ormai riconosciutaci a tutti i livelli".