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L'esempio della Patata della Sila IGP

Cooperazione: la via di successo per un'agricoltura moderna, capace di globalizzarsi

In Calabria, ma più in generale nel Meridione d'Italia, si parla di scarsa aggregazione e cooperazione tra le aziende. Anche se in parte è vero, è luogo comune immaginare i calabresi come poco propensi all'associazionismo: pochi consorzi, poche cooperative, molta frammentazione, persino in quello che è il settore primario. Esistono realtà che però forniscono un esempio di quanto sia realmente possibile fare.

"La cooperazione costituisce la via di successo per un'agricoltura moderna, capace di reggere il mercato globale". A dichiararlo è Pietro Tarasi, presidente del Consorzio di tutela della Patata della Sila IGP. Nel 2002, grazie all'opportunità offerta dall'Ue con i Progetti Integrati di Filiera, da pioniere qual è, Tarasi immaginava quello che oggi è divenuto il Consorzio Produttori Patate Associati PPAS. L'aggregazione, partita con meno di 20 aziende agricole conferenti, conta oggi oltre 80 produttori.


Pietro Tarasi (a sinistra) insieme ad Albino Carli, in occasione della 25ma edizione di Fruit Logistica.

La storia della patata della Sila ha lontane origini e non è certo una novità del XXI secolo: è una storia fatta di sacrifici, di abnegazione che ha visto protagonisti zappatori provenienti da tutta la Calabria, pullman stipati che "scaricavano" giovani e anziane raccoglitrici, le quali tornavano a casa con un sacco di patate e qualche lira.

I primi anni 2000 sono stati tempi duri, per l'agricoltura regionale. La l'Ue decise, comunque, di scommetterci investendo quasi un miliardo di euro con cui partirono oltre 50 filiere, con una dotazione di circa venti milioni di euro l'una.

Non è ancora chiaro se la misura comunitaria abbia funzionato, ma qualcosa alla fine ne è venuto fuori, dal momento che è da lì che parte la storia del successo della Patata della Sila.

In quasi venti anni, il Consorzio PPAS ne ha fatta, di strada: ha ottenuto il riconoscimento di Prodotto di Montagna e la certificazione comunitaria IGP (Indicazione geografica protetta); ha pianificato l'ammodernamento delle aziende coinvolte e accentrato il confezionamento, il marketing, la comunicazione e soprattutto la commercializzazione, affidata al direttore Albino Carli, giovane professionista autoctono che ha deciso di mettersi in gioco e a disposizione del territorio.

Oggi, ai produttori non resta che produrre patate di qualità sulla base del disciplinare assistito dai tecnici che il Consorzio stesso mette a disposizione.

Decine di tonnellate di patate della Sila IGP, accuratamente confezionate raggiungono i principali mercati italiani, tanto da coprire totalmente il territorio nazionale ed essere presenti nei più conosciuti e importanti marchi di distribuzione.

"I principali elementi che rendono oggi vincente la cooperazione del PPAS sono riconducibili innanzitutto alla forte determinazione e alla caparbietà dei soggetti che, in prima persona, hanno creduto in questo progetto: coinvolgere le aziende agricole e di condividere con loro un percorso di aggregazione che non era per nulla scontato", sostiene Pietro Tarasi.

"Un altro elemento essenziale è rappresentato dal valore che, grazie alla cooperazione e all'organizzazione, il Consorzio è riuscito a dare al prodotto – aggiunge Tarasi – L'accentramento dell'offerta consente delle politiche di prezzo più eque e soprattutto consente di ridistribuire la catena del valore maggiormente verso la materia prima e, quindi, verso la redditività delle aziende agricole".

Momenti critici ce ne sono stati tanti. "Soprattutto nelle prime fasi, quando l'inesperienza e i volumi ancora molto bassi rendevano molto complicata e costosa la logistica per far arrivare il prodotto sulle piattaforme della Grande distribuzione organizzata in nord Italia – spiega Albino Carli – Ma tutte le difficoltà sono state ampiamente ricompensate dalle enormi soddisfazioni".

"Prima fra tutte quella di essere riusciti a far apprezzare un prodotto per molti versi sconosciuto e che, con grande determinazione, oggi è tra quelli maggiormente apprezzati dal mercato e con più alto valore aggiunto. E poi, da quest’anno, essere riusciti a realizzare una campagna di promozione su media nazionali, in particolare in TV, con un testimonial d’eccezione come Federico Quaranta: è stato sicuramente un momento di orgoglio e di grande soddisfazione".

E per il 2020, quali le novità?
"Tante novità per il 2020 e per gli anni a seguire. Particolare attenzione sul fronte ambientale e della sicurezza alimentare, con un lavoro costante e meticoloso al fine di raggiungere la totalità di aziende certificate con standard GlobalGAP e garantire un prodotto a residuo zero – conclude Carli – Sono inoltre allo studio nuovi packaging per ridurre l'impatto ambientale e soprattutto l'utilizzo della plastica. Infine, il PPAS sta collaborando con i dipartimenti di Economia e di Farmacia dell'Università della Calabria su interessanti linee di ricerca per lo sviluppo di nuovi processi e prodotti, utilizzando gli scarti di lavorazione delle patate".

Conatti:
Consorzio Produttori Patate Associati Soc. Coop. Agr.
Via del Turismo 30 - Fraz. Camigliatello Silano
87058 Spezzano della Sila (CS)
Tel.: +39 (0)984 1636301
Fax: +39 (0)984 570568
Email: info@patateppas.it
Web: www.patateppas.it