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L'importanza dell'interazione tra Universita' e aziende agricole

Il supporto della ricerca scientifica e delle Università è sempre più importante, per le imprese; anche per quelle agricole. Approfittando dell’occasione di un percorso didattico, alcune imprese siciliane hanno recentemente avuto modo di approfondire i rapporti con il mondo accademico.

Una visita tecnica degli studenti del corso Magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie dell’Università di Catania è stata effettuata presso le aziende siciliane Fonteverde e BioVerde.

Un momento durante la visita all'OP Fonteverde. Al centro, Carmelo Calabrese

Gli studenti del corso di Tecniche di gestione delle malerbe e della concimazione e del corso in Colture da biomassa per energia, accompagnati da Giovanni Mauromicale, ordinario di agronomia e coltivazioni erbacee, da Danilo Scordia e Aurelio Scavo, ricercatori di agronomia e coltivazioni erbacee, hanno affrontato sul campo le tecniche di concimazioni in regime di agricoltura integrata e biologica. Particolarmente sviluppata è stata la parte relativa alle tecniche di lotta alle infestanti, e il tema del riutilizzo dei residui colturali per una loro valorizzazione bioenergetica, nell'ottica di un'economia circolare.

Nella tappa presso l'OP Fonteverde, il presidente della stessa Carmelo Calabrese (agronomo) ha approfondito le importanti tematiche sulla cooperazione tra le aziende locali e le tecniche di produzione a residuo zero. L'esperto ha sostenuto che “oggi, per potersi posizionare in certi mercati, bisogna essere muniti di molteplici certificazioni e notevoli volumi di prodotto commercializzabile che difficilmente possono essere sostenuti dalle singole aziende agricole del Mezzogiorno, poiché queste sono esposte a diverse criticità e all'elevata frammentazione delle superfici”.

Organizzazione e qualità delle produzioni sono quindi aspetti tecnici e gestionali imprescindibili. “Le produzioni a residuo zero – ha proseguito Calabrese - costituiscono una scelta quasi obbligata, considerato che la grande distribuzione impone soglie bassissime di residui. Tuttavia, tali sfide stimolano i produttori e i tecnici ad ampliare la loro visione anche dal punto di vista etico ed ambientale”.

Gli studenti in visita presso l'azienda BioVerde

La visita è proseguita presso i locali di lavorazione dei prodotti agricoli, dove gli studenti - muniti rigorosamente di camici e cappelli a norma - hanno avuto modo di vedere in anteprima i nuovi locali dell’azienda dedicati alla ricezione dei prodotti, alla lavorazione e allo stoccaggio.

Al termine dell’incontro il presidente Calabrese ha ribadito la propria "disponibilità a collaborare con l’Università nel contrasto alla diffusione di alcuni patogeni, tra cui il virus New Delhi, e per proseguire i lavori in itinere per la tutela e la valorizzazione della carota novella di Ispica IGP".

Altra visita, come detto, è stata quella presso l’azienda BioVerde, dove a incontrare i discenti c'era Salvatore Schifitto (agronomo), il quale ha sottolineato l'accuratezza tecnica che è necessaria nella conduzione di un azienda 100% Bio.

Fondamentale anche la conoscenza del parco macchine, e in particolar modo, dei mezzi tecnici per la lotta alle infestanti tramite principi agronomici e fisici tra i quali la falsa semina, l’uso del pirodiserbo e di sarchiatrici-rincalzatrici. Il tecnico, nell'occasione, ha ribadito la stretta collaborazione che sussiste tra l'Università e la sua azienda per quanto riguarda la messa a punto di un protocollo di produzione di patata in ciclo bisestile e precoce interamente bio, con l’impiego di microrganismi e di batteri o estratti vegetali per il controllo di fitofagi e attacchi fungini.