Giunta alla sua terza edizione, la manifestazione biennale FuturPera ha rappresentato un punto centrale per un confronto con tutte le novità del comparto e con i suoi protagonisti. Dal 28 al 30 novembre 2019, la rassegna ha accolto, nei padiglioni fieristici di Ferrara, i visitatori provenienti da diverse zone d'Italia e anche varie delegazioni dall'estero.
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"Abbiamo lavorato molto, insieme a CSO Italy - afferma Albano Bergami, vicepresidente dell'organizzazione OI Pera – per offrire agli operatori anche una convegnistica in grado di dare risposte concrete alle maggiori criticità del settore e pensiamo di aver raggiunto l'obiettivo. Siamo partiti giovedì, con un'analisi della pericoltura australiana, credendo di identificare in essa modalità produttive interessanti e applicabili anche alla nostra. Abbiamo proseguito con un focus sulla lotta alla maculatura bruna, analizzando le diverse sperimentazioni di Università e istituti di ricerca, fino alle linee di difesa che la Regione Emilia-Romagna ha elaborato per il prossimo anno".
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"Una capacità di ricerca e innovazione che è emersa anche durante il convegno sulla cimice asiatica. E' risultato chiaro, infatti, che in Italia disponiamo del più alto livello di ricerca a livello mondiale, che abbraccia diversi campi: dal monitoraggio alle ipotesi di difesa con sistemi innovativi, dall'introduzione di parassiti antagonisti allo sviluppo delle tecniche di difesa passive, come le reti. Importante anche il convegno dedicato alla commercializzazione e ai nuovi mercati, durante il quale sono stati annunciati i grandi passi avanti del protocollo per l'export verso la Cina, giunto alle fasi finali".
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"Naturalmente – conclude Bergami - continuano a permanere alcune criticità, prima tra tutte una disgregazione dell'offerta. Per questo serve un'aggregazione totale, non la divisione in piccoli o grandi gruppi strutturati, ma un'unità autentica del comparto".
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"Anche i numeri hanno premiato l’impegno degli organizzatori, Ferrara Fiere e Congressi e Oi Pera: a partire dalla presenza di 150 aziende fortemente innovative - il 30% in più rispetto al 2017 - dall'ottima partecipazione degli operatori del settore, l’8% dei quali provenienti da tutti e cinque i continenti e dalle 2.500 presenze ai convegni del World Pear Forum e agli incontri tecnici dedicati alle tematiche più rilevanti per il comparto".