La scorsa settimana ha fatto molto clamore lo spot di una catena di supermercati (cfr. Freshplaza del 7/10/2019), percepita dal mondo agricolo come offensiva, in quanto metterebbe i coltivatori sotto una cattiva luce. Nell'arco di pochi giorni, un giovane orticoltore, Omar Laffi di Budrio (Bologna) ha realizzato un contro-spot in maniera del tutto artigianale, ma mettendoci tanta passione.
"Gli attori siamo noi della famiglia - spiega Laffi - i miei genitori, mia sorella, i nostri bambini. Sapete perché ci siamo sentiti offesi? Perché noi siamo non soltanto fornitori, ma anche clienti dei supermercati in questione e avremmo preferito un altro tipo di messaggio. Ad esempio che da 30 anni ci impegniamo, ogni giorno e senza mai scoraggiarci, per produrre nel migliore dei modi, nel rispetto nostro e dell'ambiente e, di conseguenza, del consumatore, come lo siamo noi stessi".
Nello spot di Laffi si vede il padre compiere un'azione che svolge normalmente, cioè raccogliere dai fossati le bottiglie di plastica o vetro che gli automobilisti gettano come se fossero in discarica.
"Poi ho girato anche una scena di un reale trattamento - aggiunge Laffi - effettuato nel rispetto delle dosi, delle carenze, dei disciplinari. Perché non dobbiamo raccontarci favole: per avere frutta e verdura di qualità, perfetta come la GDO stessa esige (altrimenti tornano indietro i resi), i trattamenti dobbiamo eseguirli".
"Nell'altro spot - conclude Laffi - il protagonista era un carrello della spesa. Nel nostro spot invece è una carriola, simbolo della nostra fatica quotidiana. E la voce fuori campo recita che una carriola può cambiare il mondo, anzi, una buona agricoltura sta già cambiando il mondo".