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Lo stand dell'APOC alla sagra dell’uva di Rutigliano

Costruire ponti tra realta' diverse

E' un capolavoro di ingegneria delle relazioni umane quello realizzato presso lo stand APOC in occasione della 55esima edizione della Fiera dell'uva di Rutigliano, che si è svolta nella cittadina pugliese nei giorni 21 e 22 settembre 2019. Con la consueta operosità, i responsabili APOC e le aziende associate alla Organizzazione di Produttori hanno contribuito a creare un ponte tra realtà solo apparentemente lontane. Lo sport, l'agricoltura, la salute e la ricerca: perché la passione per il benessere dell'uomo e dell'ambiente e la difesa di uno stile di vita sano e sostenibile sono trasversali.

Teresa Diomede (Azienda Agricola Racemus), Rosario Ferrara (Op APOC) e Nicola Difino.

Li trovi nei campi (tanto in quelli da basket, quanto in quelli in cui si coltivano i prodotti della terra), nei laboratori di ricerca e nelle corsie degli ospedali; tra i ricercatori, gli agricoltori e tra i giovani che praticano lo sport. Trasversali e contagiosi. Chi era presente a Rutigliano lo scorso venerdì, ha visto diffondersi tra i presenti presso lo stand APOC-Uvitaly la passione e l'entusiasmo di chi entra a far parte di qualcosa di più grande, che trascende i limiti dei singoli e sembra far nuovamente risplendere di speranza le strade del futuro.

Lo sport e l'agricoltura: nello specifico, il basket e l'uva da tavola. La sensibilizzazione per la buone pratiche e per uno stile di vita sano e sostenibile passa per vie apparentemente inedite.

Avvicinare il mondo degli sportivi a quello dell'agricoltura virtuosa e, insieme, offrire un contributo al mondo del basket. E' questo lo spirito che ha spinto l'APOC a presentarsi come sponsor della squadra di basket Olympia di Rutigliano per la stagione appena iniziata. Presso lo stand della Op sono stati presentati il progetto, la squadra dell'Olympia e la nuova divisa, che, donata da APOC, presenta ben in vista il logo aziendale e il marchio Uvitaly.

Entusiasmo e ilarità, garantiti dall'atmosfera magica della serata e, non da ultimo, dall'autoironia del direttore dell'APOC Rosario Ferrara (nella foto a lato).

Focus anche su salute, ricerca e agricoltura. Stavolta è alla ricerca oncologica che i produttori di uva da tavola hanno teso la mano, supportati in questo dalla tenacia di cui solo le donne sono capaci.

Nella serata di sabato 21 settembre, presso lo stand APOC-Uvitaly è stato presentato l'ambizioso progetto "Semi d'uva-Società x Azione", supportato anche dall'Associazione Nazionale Donne dell'Ortofrutta. Nello specifico, l'APOC (che da anni promuove l’uva da tavola italiana con il marchio di certificazione Uvitaly) ha contribuito alla nascita del progetto con una donazione di 2.000 euro.

Il progetto mette in campo prima di tutto valori come la solidarietà, il sostegno alla ricerca, l'importanza dell'educazione nutrizionale e l'alleanza tra donne. E' rivolto ai pazienti oncologici dell'IRCCS di Bari, realizzato dalla biologa Antonella Daniele e dall'oncologa Carla Minoia insieme all'Associazione PH8 - La salute è contagiosa, presieduta da Nicola Difino, esperto di comunicazione sul cibo, giornalista, attore, intrattenitore e ambassador del FuturFood Institute.

Non poteva esserci cornice più adatta di Rutigliano per la presentazione di questa iniziativa. Da sempre dedita alla coltivazione dell'uva da tavola, la città rappresenta un po' la patria di questa coltura, il cuore di un territorio in cui si concentra il meglio delle esperienze e delle conoscenze del settore.

"APOC è una Op molto radicata in Puglia, soprattutto per l'uva da tavola – dichiara il direttore Rosario Ferrara – ed è con questo straordinario prodotto che abbiamo voluto creare una collaborazione virtuosa con l'Associazione Le Donne dell'Ortofrutta, che semina valori e conoscenza, con ricadute positive su tutta la comunità". Per la Puglia, Le Donne dell'Ortofrutta hanno nominato Teresa Diomede, anima dei progetti APOC, quale coordinatrice regionale.

Teresa Diomede, Rosario Ferrara e Alessandra Ravaioli.

"Mi piace pensare – commenta Alessandra Ravaioli, presidente dell'Associazione Le Donne dell'Ortofrutta - che passo dopo passo noi donne riusciremo a realizzare progetti che ci tengano unite e portino un contributo concreto alla filiera ortofrutta. Il progetto Semi d'Uva è un esempio; è nato dalla passione di donne, dalla necessità di raccontare l'uva italiana in modo innovativo e da una rete di conoscenze ed esperienze preziose sul territorio. Siamo visionarie, è vero, ma anche molto, molto concrete".

Oltre alle aziende produttrici di uva associate APOC – alle quali, per ovvie ragioni, è stata data grande visibilità – sono stati numerosi gli ospiti che hanno visitato lo stand della Op, a partire dal sottosegretario all'agricoltura Giuseppe L'Abbate.

Le serate sono state allietate dalla degustazione di due prodotti d’eccellenza. Il primo è ‘A Pagnottell, che nasce dalla collaborazione tra la Pasticceria Èclair di Domenico Leone e l'Azienda Agricola Racemus di Teresa Diomede: è una sorta di panettone, il cui ingrediente principale è l’uva da tavola, rigorosamente di origine locale. Il secondo è un estratto di uva, preparato da Bartolomeo D'Aprile, giovane e creativo titolare dell'omonima azienda agricola, da poco entrato a far parte della grande famiglia APOC.

Insomma, numerosi gli ospiti e gli associati che si sono mobilitati e sono scesi in prima linea per affiancare chi, già da tempo, avendo dovuto frequentare da paziente le corsie dei reparti di oncologia, gioca a tutto campo la partita della vita.

Contatti:
OP APOC
Via R. Wagner K1 (P.co Arbostella)
84131 Salerno
Tel.: +39 (0)89 331758
Web: www.apocsalerno.it