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E partecipa a The Rome Table 2019 con le sue aziende

Il Lazio aderisce all'Assemblea delle Regioni ortofrutticole europee Areflh

Il settore ortofrutticolo del Lazio e le sue opportunità di crescita passano attraverso il rafforzamento delle reti della cooperazione e delle relazioni internazionali. Se ne è parlato ieri, 19 settembre 2019, presso l'auditorium dell'Ente Parco Nazionale del Circeo di Sabaudia (LT), il convegno intitolato "Ortofrutta del Lazio - la rete che crea valore".

Durante il meeting, organizzato dalla Regione Lazio insieme ad Arsial, è stato anche presentato l'evento "The Rome Table 2019", incontro B2B tra buyer internazionali e aziende ortofrutticole, che si terrà il prossimo 7 e 8 novembre 2019 a Roma, presso l'A.Roma Lifestyle Hotel.

E' stato il direttore dell'Ente Parco Nazionale del Circeo, Paolo Cassola, ad aprire l'incontro: "L'agricoltura deve guardare alla sostenibilità non come slogan, ma come possibilità socio-economica di rivendicazione territoriale. Ogni azienda agricola ha una responsabilità ambientale forte, che la chiama a essere custode della buona terra, favorendo la biodiversità e migliorando al contempo la qualità di aria, acqua e suolo. E' tempo di puntare a un'agricoltura multifunzionale, che veda la sua perfetta sintesi nella realizzazione di un biodistretto rurale".

"Secondo dati Istat del 2018 – ha detto Enrica Onorati, assessore agricoltura, promozione della filiera e della cultura del cibo, ambiente e risorse naturali della regione Lazio – si è registrato il cosiddetto boom degli ortaggi. Il Lazio si posiziona come sesto produttore d'ortofrutta per importanza, in Italia, e quest'anno la distribuzione dei prodotti a marchio ha interessato il 10% del totale. Degno di nota è il fatto che il 50% del Pil regionale derivi proprio dall'attività agricola. In questo scenario, la politica è a sostegno delle aziende, proponendo sinergie tra produttori e istituzioni, favorendo così un lavoro congiunto, e le reti di imprese. Per il Lazio, aderire ad Areflh-l'Assemblea delle Regioni ortofrutticole europee, significa rappresentare e tutelare i propri produttori in tutta Europa".

"Personalmente, riscontro molte similitudini tra Emilia-Romagna e Lazio – ha rimarcato l'assessore regionale all'agricoltura dell'Emilia-Romagna, Simona Caselli – in termini di problematiche, frontiere e territorio. Tra le emergenze da affrontare più urgentemente c'è quella della cimice asiatica, che sta letteralmente mettendo in ginocchio produzioni e produttori, con ingenti danni; a ciò si aggiungono i cambiamenti climatici, da cui nessun areale può sentirsi esonerato. In veste di presidente dell'Areflh, posso affermare che presto ci sarà un tavolo di confronto per discutere su tali problematiche, a tutela dei produttori. Siamo lieti di dare il benvenuto al Lazio nella nostra associazione che accoglie regioni, Op, e Aop, e grazie alla quale è possibile presentare le istanze regionali rapidamente, in modo istituzionale e con respiro comunitario".

Simona Caselli durante il suo intervento

"E' noto che il 50% dei consumi ortofrutticoli italiani transitano attraverso i mercati all'ingrosso - ha sostenuto Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati e direttore generale del CAR-Centro agroalimentare di Roma - ma sicuramente i mercati odierni necessitano di un nuovo respiro. La nuova missione dei mercati in questo paese può essere così sintetizzata: logistica, sicurezza alimentare, trasparenza e legalità. I mercati del Lazio e quelli italiani devono divenire luoghi di valorizzazione del cibo made in Italy, dove sia possibile reperire prodotti tipici locali affinché questi diventino più riconoscibili anche per il consumatore. Il mercato all'ingrosso rappresenta la vera filiera corta  A parer mio, gli ingrossi dovrebbero essere popolati da prodotti biologici, da semilavorati da destinare alla ristorazione; bisognerebbe trovare una maggiore interlocuzione tra Op e mercati, abolendo la dicotomia che da sempre li vede separati, in modo da poter sostenere le aziende nell'export anche dei prodotti di nicchia".

Fabio Massimo Pallottini

Da parte sua, Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, ha sottolineato: "Il territorio italiano è fortemente vocato alla produzione agricola, specialmente quella degli ortaggi, ma le aziende italiane sono sempre meno competitive su scala globale. L'export si è ridotto dell'11%, mentre l'import ha subito una lieve flessione del 0.4%. Purtroppo, in Italia i costi alla produzione sono talmente elevati che ci rendono ben poco competitivi in un mercato globale; si pensi che il costo del lavoro, in Italia, è pari al 48%, e il gasolio ha un costo di 20/30 centesimi in più al litro rispetto ad altri paesi concorrenti. Anche l'energia elettrica costa molto. Bisogna valorizzare le produzioni per cui l'Italia è forte, come il kiwi e la mela, provando a mantenere la leadership di paese ortofrutticolo nel mondo. Sicuramente l'ambiente è il punto di partenza, ma le produzioni e i produttori devono essere quello di arrivo".

Antonio Felice, managing director di Omnibus, ha infine presentato la terza edizione di "The Rome table 2019", evento che si terrà il prossimo 7 e 8 novembre 2019 a Roma, presso l'A.Roma Lifestyle Hotel. Il meeting propone un incontro B2B tra buyer selezionati e qualificati di diversi Paesi, e aziende italiane produttrici e operanti nel commercio di ortofrutta; l'evento intende rappresentare una valida opportunità per le aziende che desiderino approcciare i mercati esteri.

Un passaggio della presentazione di Antonio Felice

Tra i paesi che si propongono quali buyer maggiori ci sono quelli scandinavi e quelli arabi; il Brasile, dal suo canto, può rappresentare una nuova frontiera insieme all'Africa; assente invece la Germania, nell'evento B2B, visti i suoi mercati ormai saturi. La partecipazione a The Rome Table da parte delle aziende agricole laziali sarà agevolata.