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Il convegno annuale Basf Nunhems

Il consumatore di verdura chiede sapore e tracciabilita'

Non c'è più tempo per attendere; occorre entrare nel pratico e compiere scelte concrete per aumentare il consumo di verdure. E’ uno dei messaggi, declinato in aspetti reali, emerso dal Business event for expert 2019, organizzato da Basf/Nunhems a Bologna ieri 12 settembre 2019.

José Antonio Salinas Reyes durante i saluti introduttivi

Dopo i saluti iniziali, e il coordinamento, del responsabile marketing Andrea Fiorentini, è intervenuto José Antonio Salinas Reyes, responsabile Italia di Nunhems, il quale ha descritto i 5 pilastri su cui si basa l’azione della casa olandese: consumatore, soluzioni di valore lungo la filiera, digitale, sostenibilità, persone.

"Mia madre sapeva cucinare i carciofi in 20 modi, oggi nessuno o quasi sa farlo. Però consociamo i vari aspetti nutrizionali ed è su quello che dobbiamo puntare, tanto per fare un esempio".

Andrea Fiorentini

Claudia Iannarella di Nunhems ha affermato che "Ogni giorno entriamo nelle case di 500 milioni di persone/consumatori, che acquistano frutta e verdura derivante dai nostri prodotti e dal vostro lavoro. Durante la giornata ci sono diversi momenti in cui si mangia. Oltre ai pasti principali, a scopo funzionale, vi sono tanti altri break di tipo emozionale".

Claudia Iannarella

"Per l’ortofrutta, i momenti di consumo possono essere molti, ma la parte difficile è offrire ai consumatori il prodotto adatto per ogni diverso momento. Solo il 10% degli italiani consuma frutta e verdura in quantità sufficienti (le famose 5 razioni al giorno). Non siamo abbastanza bravi a interpretare le esigenze, il contenuto di servizi, il gusto giusto”.

"I pilastri che guidano la scelta sono il gusto, la salute, il convenience (un concetto molto ampio e relativo a una soddisfazione a tutto tondo), la sostenibilità. Ci sono le basi per incrementare i consumi di ortofrutta. Crediamo che, aumentando i consumi di frutta e verdura, possiamo migliorare la qualità della vita, ridurre l’impatto ambientale, creare opportunità economiche per il settore".

Ersilia Di Tullio di Nomisma ha delineato il profilo del consumatore di prodotti orticoli. "Dobbiamo distinguere i consumatori nei loro comportamenti di acquisto, perché non tutti comprano tutte le referenze di ortaggi. Oggi il consumatore non sceglie basandosi su un unico elemento, ma su un mix di fattori, almeno una decina con peso diverso. Fra questi: la stagionalità, la freschezza, la tracciabilità e poi il prezzo. Seguono l’origine, la sostenibilità, la marca, la praticità e la salute".

Ersilia Di Tullio

Il prezzo arriva solo al terzo posto. E' dunque un elemento importante, ma non fondamentale. Il consumatore acquista all'84% fra Gdo e discount. La spesa online è al 2%, in forte crescita. Il mondo del digitale fa già parte delle abitudini per molti, e aumenterà.

Il 65% preferisce come prima opzione il prodotto fresco, ma in assenza può optare per quello non fresco, mentre il 12% preferisce acquistare solo articoli freschi. La IV gamma ha un 76% di tasso di penetrazione. In generale, la praticità è un aspetto molto importante. Le occasioni di consumo di ortaggi freschi non sono più legate solo ai pasti principali. Con gli estratti e i centrifugati, anche la colazione viene interessata dal consumo di ortaggi. Il 39% consuma prodotti orticoli più di 7 volte su 10 quando è fuori casa.

Fra i canali di acquisto, 51% acquista presso la GDO, il 34% prevalentemente nel negozio di fiducia, al mercato rionale o direttamente in azienda agricola. I canali specializzati sono riconosciuti come di qualità superiore.

"Quali sono i criteri di acquisto? Al 44% il primo elemento è la caratteristica del prodotto (44%). Seguono l’origine e l’utilizzo – ha aggiunto Ersilia Di Tullio – e poi il prezzo (15%). Il 21% è molto soddisfatto, il 66% abbastanza e il 13% si dichiara poco soddisfatto".

I consumatori chiedono più sapore (20%) e maggiore trasparenza/tracciabilità (19%). Entrando nel dettaglio, l'esperta ha analizzato alcune tipologie di consumatori. Quelli che preferiscono i pomodori chiedono comunque un gusto sempre migliore, l'origine siciliana e sarda, oltre che italiana.

L'anguria è preferita dal 16% del campione e il 91% la consuma a casa. Non si acquista solo quella grande, ma anche in altri formati. Chi non l’acquista si lamenta della mancanza di sapore e della scarsa shelf life.

Il carciofo è preferito solo dal 7% del campione, per lo più di età adulta. Utilizzare un carciofo già pulito facilita la scelta. Anche in questo caso, le informazioni sull'origine sono importanti.

Evita Gandini

Evita Gandini, di Nomisma, ha approfondito i profili dei consumatori di ortaggi. Vi sono i curiosi (16%) che si lasciano guidare dalla novità; i concreti (20%) con poco tempo a disposizione, che badano alla praticità e al prezzo; gli edonisti (19%) che seguono la moda e le marche; i maturi (28%), persone di una certa età con reddito alto; gli acerbi (17%), scelgono i base al prezzo e sono i molto giovani con budget limitato.

"Per i curiosi occorre prima di tutto comunicare, perché loro si basano sulle informazioni che ricevono", ha precisato Evita Gandini. "Per i concreti la parola d’ordine è facilitare l’acquisto e l’utilizzo. E, nei punti vendita, occorre tener conto di questi consumatori, con disposizioni ordinate, promozioni e qualità, insieme ai consigli per l'uso. Per gli edonisti serve la novità, con prodotti belli da vedere, perfetti, magari promossi con eventi ad hoc. Per i maturi occorre creare fiducia, perché sono già ben informati e sanno quel che vogliono. Come attirare gli acerbi a consumare di più le verdure? Loro sono un foglio bianco, di certo occorre educarli facendo loro conoscere le novità, senza trascurare le relative proprietà salutistiche".