Smottamenti, allagamenti, straripamenti di fiumi, serre spazzate via dalla furia dell'acqua e ciò che si è salvato prima ammuffisce dopo. E' di oltre due miliardi il primo bilancio dei danno determinati dal maltempo con pesanti ripercussioni sulla frutta di stagione.
In foto: ciliegie distrutte nella zona di Bisceglie, in Puglia
Il caso più emblematico è quello delle ciliegie, che in queste settimane di fine maggio allietavano le nostre tavole e che invece ad oggi sono ancora assenti. Pesantemente colpite dalla pioggia e dalla grandine, in molte zone della Puglia o non vengono raccolte oppure giacciono nei campi danneggiate dall'acqua. I produttori possono solo sperare che il tempo migliori.
Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari, ha inviato oggi una lettera al Ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio per fare il punto sui danni subito dal comparto: "Siamo fortemente preoccupati per la tenuta delle aziende agricole che non possono essere lasciate sole ad affrontare questi cambiamenti climatici epocali".
Il clima assolutamente anomalo, con basse temperature e piogge autunnali, sta mettendo in ginocchio il comparto ortofrutticolo, con forti ripercussioni in termini di mancata commercializzazione in tutta la penisola, per via della distruzione pressoché completa delle raccolte precoci di albicocche, cui si aggiungono problemi anche alle fragole e alle pere. Ingenti sono infatti i danni alle colture orticole. Preoccupa la campagna del pomodoro da industria: le fasi di trapianto delle piante, specie nelle province di Foggia, Piacenza, Parma, Modena, Ferrara e Ravenna sono state interrotte a causa delle frequenti bombe d'acqua, mettendo così in discussione i programmi, con il rischio che non vengano più rispettati.