Ventunesima edizione per "Il Grappolo d'Argento - Città di Rutigliano", premio annuale riconosciuto dalla Città a operatori della filiera dell'uva da tavola, evento tenutosi lo scorso 21 maggio.
Nel corso degli anni, il premio ha visto crescere il suo peso e la sua autorevolezza. La 21ma edizione, organizzata dall'Assessorato all'Agricoltura guidato da Pinuccio Valenzano, è stata anche l'occasione per fare il punto sullo stato della ricerca sia pubblica che privata in tema di innovazione varietale e miglioramento genetico con l'intervento di Riccardo Velasco, direttore nazionale di Crea-Unità di viticoltura ed enologia, che ha illustrato i risultati dell'unità di ricerca di Turi, nel barese.
Si è anche parlato delle scelte che la Grande distribuzione organizzata fa in ordine agli acquisti di ortofrutta fresca, i disciplinari, i protocolli sulla sicurezza alimentare, i controlli e il packaging intelligente. "Necessari – ha detto Stefano Sciancalepore, responsabile acquisti di Megamark colosso della Gdo nato in Puglia – per assicurare qualità, sanità dell'uva, favorire il consumatore e garantire i produttori, altro che l'uva venduta con il carretto sotto casa".
Nel 2019, il Grappolo d'Argento è andato a una persona che si adopera da molto tempo per il settore uva da tavola: Giacomo Suglia, presidente dell'associazione produttori ed esportatori ortofrutticoli Apeo. "Sono onorato di aver ricevuto questa onorificenza internazionale. L'Italia è prima in Europa e terza nel mondo per quanto concerne la produzione di uva da tavola. Il premio arriva a coronamento di una reciproca fiducia e stima con tutti i soci Apeo, gli operatori del settore e le associazioni di categoria".
"Negli ultimi 20 anni, insieme, abbiamo portato avanti diversi progetti e ci siamo battuti per raggiungere obiettivi comuni. Si veda ad esempio quello della fiscalizzazione degli oneri sociali – spiega Suglia – Condivido il premio con il mondo produttivo per la sensibilità e la professionalità dimostrata. Ora, quello che ci aspetta è guadagnare posizioni sul mercato globale, una battaglia ardua ma che potremo vincere soprattutto con l'appoggio del nostro governo".
"Un obiettivo a breve termine che ci siamo posti è proprio quello di rivedere, insieme al governo, i costi eccessivamente alti. Puntiamo a essere competitivi e a non perdere la nostra battaglia in partenza".
Secondo Suglia, nell'ambito della stessa Unione europea, i Paesi produttori sono più agguerriti. "Spagna e Grecia risultano ad esempio molto competitivi sul mercato delle uve da tavola e l'Italia deve cercare di difendersi. La qualità del prodotto non basta più, oggi serve anche la qualità nel prezzo".
La stagione pugliese si avvicina
"Oltre a quelle con seme, negli ultimi anni stiamo assistendo a una maggiore produzione di uve senza semi (apirene). Il mercato sta andando in questa direzione – sottolinea Suglia – La Puglia riesce a offrire vasta scelta ai consumatori, a livello europeo. Anche se le condizioni climatiche al momento non sono molto favorevoli, credo che i produttori siano ancora in tempo per raggiungere qualità e i giusti quantitativi".
"Siamo abbastanza aggressivi sul mercato, specie dopo l'embargo russo del 2014, ancora in vigore. La Russia è una destinazione da 150 milioni di consumatori, difficile da rimpiazzare. Abbiamo orientato l'attenzione perciò ai Paesi del Golfo Persico e ripreso i contatti con il Canada, con cui abbiamo riaperto le commercializzazioni qualche anno fa (cfr. FreshPlaza del 05/10/2016)".
Nuovi potenziali mercati sono quelli asiatici. Ma in questo caso Suglia fa una precisazione: "Facciamo attenzione. Non impegniamoci ad aprire queste destinazioni per poi, avendo il via libera, non riuscire a inviare le nostre produzioni a causa dei costi di trasporto troppo elevati. Abbiamo bisogno, inoltre, di una logistica veloce: in questi Paesi, ma anche in Golfo Persico, sarebbe opportuno arrivare per via aerea, offrendo una maggiore freschezza dei prodotti".
Per i primo volumi interessanti di origine pugliese, bisognerà attendere la prima decade di luglio.