"Non temo che venga meno il lavoro se affermo che serve più intermodalità: servono più treni, navi e aerei per trasportare l'ortofrutta e non solo la gomma". Lo dice Massimo Savini di RLA, che analizza il settore logistico italiano con un occhio anche critico, oltre che costruttivo.
"Premesso che l'Italia ha dei limiti territoriali dovuti al territorio collinare e montagnoso, va preso atto che non abbiamo le infrastrutture adeguate per depotenziare il trasporto su gomma. E invece dovremmo potenziare la ferrovia, almeno su certe tratte e per certi prodotti. Penso, ad esempio, agli agrumi del sud d'Italia: perché non organizzare un hub al nord d'Italia, tipo Verona o altri snodi simili, in modo da farvi convergere tutti gli agrumi e da qui ridistribuirli in Italia e in Europa? Ma servono infrastrutture".
Secondo Savini, aziende come la sua devono pensare a una nuova formula di logistica, che prenda in considerazione l'ultimo miglio, senza lasciarsi spaventare dall'e-commerce.
Foto tratta da www.intermodale24-rail.net (clicca qui per il link diretto)
"Credo nell'intermodalità - aggiunge - così come credo che mercati orientali si debbano raggiungere su rotaia o nave, perfino in aereo, al posto del camion. Solo che manca la cultura adeguata e, in Italia, anche l'organizzazione. I trasporti su gomma sono indispensabili per raggiungere il destinatario finale e quello iniziale, ma occorre integrare. Ricordo che fino a qualche decennio fa, a Monaco, quasi tutta l'ortofrutta arrivava via treno, anche dall'Italia. Alla luce anche delle tematiche ambientali, certe abitudini perse andrebbero riscoperte".
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