Lo scorso mese di marzo sono stati oltre 550 gli intervenuti alla sesta Conferenza Internazionale su Huanglongbing (o HLB, malattia del ramo giallo o citrus greening), organizzata presso l'Università della California a Riverside.
Come è noto, si tratta della più distruttiva delle malattie degli agrumi mai conosciuta, che ha messo in ginocchio l'industria agrumicola del Brasile e della Florida e che provoca danni ingentissimi in numerosi Paesi.
La malattia non è stata mai riscontrata nel bacino del Mediterraneo, ma la presenza di uno degli insetti vettori nella penisola iberica suscita preoccupazione e sollecita alla massima attenzione.
Vittoria Catara
Per capire meglio di cosa si tratta, abbiamo contattato Vittoria Catara, professore associato di Patologia vegetale all'Università di Catania, che da anni segue la ricerca nel settore specifico, attraverso collaborazioni scientifiche internazionali. In una lunga intervista, la docente ci ha fornito gli ultimi aggiornamenti.
"Le piante infette mostrano ingiallimento delle nervature e maculature a chiazze delle foglie – ha detto Catara - che progrediscono fino a interessare tutta la lamina, conferendo a tutto il ramo un intenso colore giallo. I frutti sono piccoli, asimmetrici, e mostrano a maturità una persistente colorazione verde, da cui il nome di citrus greening con cui è anche nota. Il succo conserva un basso rapporto tra grado zuccherino e acidità".
Le oltre 250 comunicazioni orali e poster presentate alla Conferenza, documentano la dimensione di mezzi e risorse investiti per arrestare quella che può essere considerata "una pandemia diffusa, causata da batteri floematici trasmessi mediante materiale di propagazione e due insetti vettori (Diaphorina citri e Trioza erythreae)".
Passi avanti nella gestione della malattia
"HLB è una malattia associata a batteri che vivono nel floema delle piante (liberibacter) non coltivabili in vitro - ha spiegato la docente - A oggi si conoscono tre specie "candidate", con caratteri distintivi, alle quali è stato attribuito il nome del continente nel quale sono state ritrovate per la prima volta: Candidatus Liberibacter asiaticus, africanus e americanus. La gestione della malattia attualmente disponibile si basa sull'impiego di piante certificate provenienti da vivai autorizzati in aree non contaminate, sull'eliminazione delle piante infette e su interventi agronomici per migliorare la funzionalità degli apparati radicali, contenere la popolazione dell'insetto vettore psilla e ridurre la carica di inoculo. Preoccupazione desta il recente accertamento del batterio in tutti gli organi fiorali, incluso il polline, i cui riflessi epidemiologici sono in osservazione".
Sopra: le piante prodotte in aree in cui è presente la psilla vettore di HLB recano un'etichetta gialla che non consente la vendita al di fuori dell'area di produzione
Obiettivo: trovare soluzioni strategiche
"Strategie e priorità perseguite nei vari Paesi - ha chiarito l'esperta - sono differenti in relazione alla pressione della malattia: dalla prevenzione alla gestione, dal contenimento del batterio e dei vettori, al miglioramento genetico, allo studio della biologia ed epidemiologia del vettore e del patogeno, passando attraverso una moltitudine di interventi chimici, fisici, genetici e biotecnologici mirati ad interrompere il triangolo perverso instaurato fra patogeno-vettore-pianta ospite."
Nei prossimi giorni affronteremo il problema dei danni causati da HLB e il contributo che le biotecnologie possono fornire per mitigare l'aggressività del patogeno.