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Ma restano da valutare i danni dell'ultima ondata di gelo

Mandarino tardivo di Ciaculli: una campagna finora buona

La campagna del mandarino tardivo di Ciaculli stava proseguendo senza particolari problemi, almeno fino a venerdì 22 febbraio. "Per non farci mancare nulla dopo le piogge persistenti, i venti di Scirocco e Maestrale, ora abbiamo a che fare con un vento di Grecale e temperature siberiane. A questo punto, manca soltanto che arrivi il caldo estivo e siamo al completo". Così a FreshPlaza Giovanni D'Agati, presidente del Consorzio "Il Tardivo di Ciaculli".

"Questa è la vita di noi agricoltori: non solo dobbiamo lottare contro chi non capisce nulla pur ergendosi a esperto del settore – spiega amareggiato D'Agati – ma, con impari forza, anche contro il clima".

Riguardo all'ondata di maltempo di sabato 23 febbraio, il presidente rivela che i danni si vedranno fra qualche giorno. "Comunque, pur gelando, tantissimi contadini hanno raccolto mandarini".

Qualche giorno fa, D'Agati ci aveva detto che la campagna procedeva bene. "Considerando le caratteristiche organolettiche del prodotto e la qualità eccellente, possiamo dire che il nostro mandarino con seme si vende da solo. Con la Grande distribuzione organizzata continua un'ottima collaborazione. E' il nostro canale di riferimento e ci permette di lavorare in maniera regolare".

"Il consumatore resta comunque l'unico nostro giudice. Non è la Gdo o il mercato a decidere se si deve vendere o meno, è il consumatore alla fine a dare l'ok: indipendentemente dalla presenza di seme, se il prodotto è buono viene acquistato. Il nostro compito è quello di migliorare un frutto tradizionale, con nuove tecniche agronomiche, ad esempio, ma non stravolgerne l'identità". Il mandarino tardivo di Ciaciulli, ricorda D'Agati, è infatti una mutazione spontanea, non sviluppata in laboratorio e va rispettata in quanto tale.

In termini di prezzi, il presidente del Consorzio ricorda che la flessione delle quotazioni è fisiologica, specie in momenti di difficoltà. "Ma una cosa è abbassare il prezzo per invogliare l'acquisto, un'altra è tagliarlo a priori pur chiedendo la stessa qualità. La crisi del latte ce ne sta dando una prova. Solo raccogliere un mandarino dalla pianta costa almeno 0,15 euro/kg, essendo un'operazione svolta a mano e con massima professionalità. Inoltre siamo localizzati all'estremo sud d'Italia e trasportare il prodotto dalla Sicilia ha un costo più elevato rispetto ad altre origini".

Inoltre, le temperature elevate delle ultime settimane non hanno invogliato il consumo degli agrumi, mandarini compresi. La campagna del tardivo di Ciaculli dovrebbe continuare ancora per un mese, fino alla fine di marzo. "Tra qualche giorno, però, potremo capire meglio quali sono stati i danni dall'ondata di freddo di sabato scorso".

Prodotto destinato all'industria
Oltre al mercato del fresco, il mandarino tardivo di Ciaculli ha un eccellente riscontro anche a livello industriale. "Circa 50 tonnellate a settimana vengono destinate alla creazione di dolci, frutti canditi e gelati, ad esempio. Circa 250 ton a settimana vengono invece destinate al mercato del fresco" spiega D'Agati.

Anche nel caso del mandarino destinato al trasformato, il prezzo non è quello solito. "Non offrendo un prodotto di scarto, le quotazioni devono valorizzarlo al meglio. La nostra filosofia è infatti quella di vendere alle industrie il nostro miglior prodotto possibile: questo fa sì che si ottenga una migliore qualità dei succhi, ad esempio. Ecco perché il settore della trasformazione riconosce un prezzo adeguato".

Prodotto destinato alle industrie di trasformazione.

Contatti:
Giovanni D'Agati - presidente
Consorzio "Il Tardivo di Ciaculli"
Cell.: +39 339 2614123
Email: dagati@tardivodiciaculli.it
Web: www.tardivodiciaculli.net