Colture idroponiche, acquacoltura e acquacoltura evoluta: questi i temi in mostra alla manifestazione Novel Farm svoltasi a Pordenone il 13 e 14 febbraio 2019. Si è trattato della prima edizione di una piccola rassegna inserita nella fiera Aquafarm, giunta alla terza edizione.
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In mostra: tecnologie sull'illuminazione, componentistiche per le colture idroponiche, sistemi di acquacoltura. "Da distinguere - ha spiegato un operatore - la differenza fra i sistemi. La coltivazione idroponica è già abbastanza conosciuta e vi sono notevoli esperienze sul fronte dei supporti di coltivazione e dell'illuminazione. Ad esempio, si possono avere supporti galleggianti con l'acqua sempre a contatto con le radici, oppure alveoli fissi dove l'acqua arriva due volte al giorno per scorrimento".
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Discorso a parte merita la Vertical Farm, la coltivazione in "armadi" con tutti i parametri sotto controllo, adatta soprattutto per produzioni in-door come in alberghi o ristoranti. Questi impianti sono in genere costituiti da pianali di coltivazione equipaggiati con valvole per l'irrigazione ebb-and-flow in maniera verticale, mentre la fertirrigazione è gestita tramite un impianto di miscelazione che è raccordato ai bancali. A livello di luce, si utilizzano sempre più sistemi a LED, con diodi in fila di colorazione prevalente rossa e blu.
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Poi vi è il fronte dell'acquacoltura. Pur essendo una tecnica agli esordi, specie sul fronte professionale, già si distinguono delle evoluzioni. L'acquacoltura tradizionale prevede un flusso di acqua fra la vasca di coltivazione delle orticole (con tecnica idroponica) e una vasca con pesci che vanno a depurare e arricchire di nutrienti l'acqua stessa.
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Nell'evoluzione della tecnica stessa, coltura e pesci sono sulla stessa vasca, in un ciclo continuo e adiabatico dove l'acqua si rigenera e la resa in massa vegetale è molto maggiore ai sistemi analoghi.