Un'annata dalla quale ci si aspettava di più sul fronte delle quotazioni. Per le susine Angeleno, la commercializzazione è ormai agli sgoccioli, ma già si può tracciare un primo bilancio. Un operatore commerciale spiega che "l'andamento generale è stato sufficiente, però speravamo in qualcosa di meglio. La produzione italiana era inferiore a quella di altri anni, ma le previsioni generali non davano una quantità generale elevata".
La sensazione di alcuni operatori, invece, è stata di un'offerta europea sostenuta, al di là delle carenze italiane. "Sui calibri sostenuti la liquidazione sarà soddisfacente, mentre qualche difficoltà l'avremo con i piccoli calibri. Come al solito, niente di nuovo. Va detto che Angeleno produce così tanto che la Plv (produzione lorda vendibile), più o meno, sarà soddisfacente".
Un problema degli ultimi anni è stata proprio l'eccessiva produzione a ettaro che, pur permettendo maggiori Plv ai produttori, rischia di causare problemi nella conservazione.
"Angeleno si conserva e viene venduta fino a dicembre, a volte anche gennaio - conclude l'operatore - ma servono frutti con buona sostanza secca e che non diano problemi di shelf life. Quando la produzione è troppo elevata, oppure nel caso di annate anomale, i frutti si conservano meno e c'è il rischio di contestazioni. Forse sarebbe il caso di limitarsi un po' e darsi delle regole circa la produzione a ettaro".
I grandi gruppi cooperativi esportano la maggior parte delle susine Angeleno. In taluni casi, il mercato estero assorbe il 70% della produzione. I prezzi sono discreti, ma c'è il rischio della conservabilità nel caso a monte non si sia lavorato con criterio.