Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
La posizione di Confagricoltura

Piano strategico per l'agroalimentare: cosi' cresce l'economia e si creano posti di lavoro

"L'economia italiana deve tornare a crescere e a creare più posti di lavoro. Per centrare l'obiettivo, è indispensabile un piano strategico per il sistema agroalimentare italiano". E' la proposta lanciata ieri 18 dicembre dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nel corso dell'assemblea dell'organizzazione.

Un piano che però non deve essere calato dall'alto: "Partiamo dai territori e dalle imprese per raccogliere le istanze degli agricoltori". Una sorta di "Stati generali", da programmare in tutte le regioni, per stilare la lista delle priorità e degli obiettivi da raggiungere. 

"Non dobbiamo accontentarci - ha detto il presidente - di avere il primato, sia pure importante, delle indicazioni geografiche e di qualità, se poi il valore delle nostre esportazioni di settore è inferiore a quello di Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi; né ci accontentiamo dell'aumento, certo importante, del nostro export, se crescono di pari passo le importazioni di materie prime. Noi abbiamo una visione più ambiziosa per l'agricoltura italiana. E vogliamo realizzarla. Anche perché, a livello europeo, i nostri più diretti concorrenti non stanno fermi". 

Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura

Digitalizzazione, intelligenza artificiale, genetica. Sono questi i temi su cui si concentra l'attenzione del presidente di Confagricoltura per progettare una linea d'azione condivisa tra pubblico e privato, consentendo anche alla ricerca di fare al meglio il proprio lavoro.

In questa direzione, Confagricoltura si sta già muovendo con l'obiettivo di trasferire le migliori conoscenze e informazioni agli agricoltori associati e far crescere la competitività delle loro imprese, anche in termini di sostenibilità ambientale. 

Sul tema delle infrastrutture, Giansanti ha ricordato la presenza di Confagricoltura, a Torino, il 3 dicembre scorso, con le principali organizzazioni delle imprese italiane di tutti i settori, per esprimere il sostegno alla realizzazione della TAV Torino - Lione. E, più in generale, per sollecitare il rilancio degli investimenti infrastrutturali, che sono essenziali per lo sviluppo economico, e in particolare per l'agricoltura.

A preoccupare non è solo il dato quantitativo, ma anche il livello qualitativo delle nostre infrastrutture. 

"Sono ancora troppe – ha evidenziato Giansanti - le aree agricole ad alto potenziale di sviluppo che sono frenate dalla mancanza di adeguate infrastrutture. Per esempio, l'utilizzo del digitale in agricoltura è un processo indispensabile. Un percorso che garantirà benefici che vanno dalla riduzione di costi, alla sicura tracciabilità e sostenibilità ambientale. E per permettere lo sviluppo del digitale in agricoltura è ineludibile lo sviluppo di infrastrutture adeguate, a partire dalla copertura della banda ultra larga". 

Giansanti nella sua relazione ha sottolineato l'eccessivo costo del lavoro, che rappresenta un limite rilevante alla competitività delle imprese. "Ci auguriamo – ha detto - che le intenzioni di intervento per ridurre il carico contributivo e fiscale diventino presto un dato di fatto".

"Auspichiamo anche che i centri per l'impiego diventino più funzionali, per far incontrare finalmente in modo trasparente la domanda e l'offerta di lavoro. Ben venga manodopera italiana all'interno delle nostre imprese".

Un altro tema affrontato dal presidente Giansanti nella sua relazione è stato quello dell'inadeguatezza del sistema burocratico. "Siamo oberati da adempimenti spesso inutili e controlli non esercitati unitariamente – ha detto -. Nel recente incontro al tavolo delle piccole e medie imprese abbiamo chiaramente detto che è venuto il tempo di intervenire decisamente su una anomalia italiana che limita la competitività delle imprese".

Una insensibilità burocratica che in molti casi complica le già complesse regole comunitarie. Gli Enti Pagatori dovrebbero assicurare procedure snelle e tempi di erogazione delle risorse previste dalla PAC certi e celeri. Niente di tutto ciò avviene. 

Data di pubblicazione: