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Fruitimprese Veneto: analisi di fine anno, senza nascondere i problemi

La situazione dell'ortofrutta in Veneto è preoccupante su diversi fronti. I dati ufficiali mostrano solo in parte la vera condizione in cui riversano le aziende agricole, che oggi più che mai sono in sofferenza. E' la constatazione che il presidente di Fruitimprese Veneto, Stefano Pezzo, ha espresso ai propri associati venerdì 14 dicembre 2019 durante la tradizionale assemblea di fine anno.

Un momento della cena sociale di Fruitimprese Veneto

"La moria dei kiwi, la cimice asiatica che colpisce a tappeto - ha detto il presidente - la presenza di Drosophila suzukii su specifiche colture, specialmente le ciliegie, la Sharka sulle drupacee e tante altre problematiche legate alla mutazione climatica sono disgrazie attuali, ancora senza soluzione, che stanno mutando drasticamente la situazione agricola attuale della nostra regione e del nostro Paese".

"A tutto questo si unisce inoltre, inevitabilmente, l'aumento dei costi di produzione, con la conseguente perdita di competitività sui mercati internazionali e la crescente produzione ortofrutticola in molti paesi europei come Polonia, Grecia, Spagna. Purtroppo è necessario correre ai ripari: dobbiamo individuare delle vie di uscita e perseguire un rinnovamento epocale, che ci riporti alla leadership ormai perduta".

Per comprendere che l'inizio del cambiamento è già avvenuto, basti guardare il raddoppio dei dati di coltivazione del nocciolo in Veneto: da 100 ettari passano a 200. Ancora poco per quello che potrebbe richiedere il mercato, ma si tratta comunque di un segnale chiaro. Aumenta anche - del 20% - la superficie coltivata a susino.

"Crescere in simili condizioni è davvero molto difficile, ma è ancora possibile. E' necessario un rinnovamento varietale, l'implementazione di nuove tecnologie, come anche il miglioramento della produzione".

"Per quanto riguarda la frutta, vorrei porre l'attenzione sulla situazione delle mele che, a fronte di un incremento di superficie, registrano una variazione del 23% in diminuzione di volumi raccolti; analogo il caso del kiwi: di fronte a un aumento del 5% di superficie si registra una diminuzione del 44% del raccolto. Cosi come pure il susino: aumenta del 20% la superficie, ma diminuisce del 20% il raccolto. Per i piccoli frutti stesso copione: aumenta del 14% la superficie e diminuisce dell'8 per cento il raccolto".

Pezzo ha concluso con i ringraziamenti: "Vorrei ringraziare i relatori che sono intervenuti oggi in assemblea e quelli che non sono presenti per diversi motivi, come l'avvocato Roveda sempre a nostra disposizione. Ringrazio il dottor Sbrighi presente in sala, che prontamente ci ha assistiti nel momento del bisogno (fatturazione elettronica). Inoltre ringrazio gli associati che sostengono la nostra filiera e che non hanno avuto la possibilità di presentarsi stasera per questioni di tempo: Agrypack, Frigoveneta ed Energy Working. Ricordo che il consorzio energia di Fruitimprese è arrivato a oltre 22 milioni di kw acquistati per 32 aziende associate, con 68 punti di prelievo. Un ringraziamento anche ad Open Job per il sostegno".