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Novembre troppo caldo per la produzione dei funghi

Nell'attuale campagna dei funghi Pleurotus Eryngii si sta registrando una riduzione dei prezzi fino a oltre il 40% e un aumento spropositato delle produzioni. FreshPlaza ha raggiunto Rocco Viggiano, legale rappresentante della FE.VI. Frutta, per capire la situazione della fungicoltura nel meridione d'Italia, in particolare in Basilicata, tra le regioni più importanti per la produzione e commercializzazione dei funghi.

“Un novembre da dimenticare, a causa della sovrapproduzione che i nostri fornitori hanno dovuto affrontare con conseguenti prezzi di vendita al di sotto dei costi di produzione. Il fungo è un prodotto direttamente collegato alle condizioni climatiche. Le alte temperature, come quelle registratesi lo scorso novembre, ma che permangono anche in questi primi giorni di dicembre, determinano un aumento spropositato della produzione. Con le alte temperature, specie nello scorso mese - quando le fungaie erano colme di prodotto - si è registrata anche una diminuzione dei consumi, che ha generato a sua volta un disequilibrio tra produzione e vendita”.

“Quando i nostri fornitori mettono a dimora i panetti, sono consapevoli che la produzione dei funghi, con condizioni ottimali, durerà per oltre 3 mesi. Condizione che però non si è verificata, quest'anno, in quanto i panetti, una volta raggiunti i loro standard, non producono più. Le temperature ideali dovrebbero essere comprese tra gli 8-11°C e non i 19-20 gradi (fuori serra) di questi ultimi giorni". 

"La conseguenza di tutto questo, oltre a un aumento di produzione con conseguente saturazione dei mercati, è stata una drastica diminuzione dei prezzi di vendita, che sfiora il -50%. Infatti, il Pleurotus da 3 euro si è venduto all'ingrosso a poco meno di 1,50. Ormai da qualche anno, causa il cambiamento climatico, siamo abituati all'idea di avere mesi autunnali piuttosto caldi, che vanno a compromettere la produzione, e non solo quella dei funghi".

“Fe.Vi. Frutta commercializza funghi in diverse regioni d’Italia (Basilicata, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia), toccando anche alcuni mercati della penisola settentrionale, per un totale di 35 tonnellate di prodotto. Con l’avvicinarsi delle festività - conclude l'esperto - inevitabilmente si registrerà un aumento delle vendite, e di conseguenza dei consumi, occasione questa per far recuperare ai nostri produttori le vendite, e quindi i guadagni, in questo periodo molto difficile per la produzione dei funghi".