Annata veramente problematica per l'aglio, che ha registrato un surplus di produzione in tutti i Paesi produttori, con prezzi nettamente al ribasso e una domanda molto scarsa. Si sono registrate, inoltre, importazioni da nazioni tradizionalmente non interessate al mercato dell'Unione europea, con la conferma quindi di una superproduzione anche in Paesi come Turchia ed Egitto.
"Purtroppo non si prevede nessun miglioramento, in quanto anche le produzioni sud-americane sono abbondanti e mostrano prezzi molto bassi". A dichiararlo a FreshPlaza è Antonio Tuccillo, amministratore della Agrimpex Farming, azienda specializzata nella distribuzione di aglio sul mercato italiano.
"Attualmente, la domanda è praticamente inesistente, il che lascia presupporre un finale d'anno e un inizio 2019 con un mercato in pieno collasso - continua Tuccillo - La produzione sudamericana è aumentata rispetto al precedente raccolto. Inoltre, le aree coltivate ad aglio in questo autunno, sia in Cina che in Europa, sono in pratica uguali a quelle dello scorso anno, con una previsione di mercato ancora in affanno per la prossima primavera-estate".
Secondo l'operatore, l'incremento nella produzione in Cina ha causato automaticamente un ribasso dei prezzi e una quantità conservata in celle refrigerate, di gran lunga superiore a quella dello scorso anno.
Sull'opportunità per altri Paesi produttori, Tuccillo dichiara: "Non credo sia questo il periodo favorevole all'ingresso in Europa di altre produzioni. Riguardo poi al cercare di differenziarsi dal prodotto cinese, non ci sarà possibilità di soluzione fine a quando non si limiteranno le produzioni e le superfici seminate ad aglio".
"Ci auguriamo - conclude l'amministratore della Agrimpex Farming - che in Cina i prezzi siano talmente bassi da scoraggiare completamente la semina dell'aglio".