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Nei giorni scorsi, un affollato convegno a Verona

Moria del kiwi, soluzioni definitive ancora lontane

Con qualche accorgimento si può migliorare la situazione, ma ancora non c'è una soluzione definitiva contro la morìa del kiwi. Il motivo principale è uno: ancora non se ne conoscono bene le cause. Se ne è parlato venerdì 23 novembre 2018 a Bussolengo (Verona) durante un convegno organizzato da Coldiretti, Comune e Mercato ortofrutticolo di Bussolengo, con la collaborazione di Valpolicella Benaco Banca. 

La relazione sulla morìa del kiwi è stata affidata all'esperto Gianni Tacconi del Crea, il quale è stato chiaro: "Non si conoscono ancora con certezza le cause della morìa. Accorgimenti quali baulature più nette, sostanza organica, gestione oculata dell'irrigazione, sono di aiuto ma non eliminano del tutto il problema. Al terzo o quarto anno dall'impianto, la morìa si ripresenta a macchia di leopardo, pur con un'incidenza del 50% rispetto a impianti che non adottano le tecniche agronomiche sopra menzionate".

Buone speranze sono riposte nei nuovi portinnesti. Al momento ve ne sono due sotto osservazione, ma gli impianti sono ancora giovani per cui è ancora prematuro poter esprimere dei giudizi definitivi. Occorrerà aspettare almeno un paio d'anni.

Sono stati riportati alcuni dati: nella provincia di Verona, fino ad oggi, sono stati abbattuti 1500 ettari su circa 2000 esistenti pre-morìa. In Piemonte, gli ettari abbattuti sono stati 400 su 4000, in Friuli Venezia Giulia 50 su 600, a Latina alcune centinaia. 

Al convegno sono intervenuti anche Ugo Palara di Agrintesa sul tema della difesa dalla cimice asiatica, ed Elisa Macchi del Cso su mercato e produzione.

Le conclusioni sono state tratte dall'assessore regionale Veneto Giuseppe Pan, il quale ha assicurato alle centinaia di agricoltori e tecnici presenti che l'assessorato è ben consapevole della drammaticità della situazione e continuerà a sostenere la ricerca per trovare soluzioni.