Casse di banane ancora verdi vengono prelevate da un'alta pila e riposte in un container refrigerato. Sulle cassette si legge "From Angola, with love (dall'Angola con amore, ndt)". I frutti vengono spediti a consumatori lontani 6.000 km e rientrano nell'intenzione della capitale Luanda di diversificare la sua economia e ridurre la sua dipendenza dal petrolio.
Novagrolider, una società privata, produce diverse decine di tonnellate di banane ogni settimana da spedire in Portogallo. L'impresa, fondata 10 anni fa con investimento portoghese, è diventata il manifesto della trasformazione economica che il governo dell'Angola sta cercando.
Nella piantagione Caxito di Novagrolider, che conta 600 ettari e che si trova a 60 km a sud-est di Luanda, i caschi di banane protetti dai sacchetti di plastica blu, si piegano sotto il peso dei frutti. Le banane vengono meticolosamente selezionate dopo averle lavate e pesate, arrivando fino a 4.000 cartoni preparati giornalmente. I frutti con il miglior aspetto vengono riservati per la consegna a mercati stranieri, mentre il resto viene tenuto per la vendita locale.
Il supervisore Edwin Andres Luis Campos ha affermato: "Il prodotto locale sarà venduto nei supermercati dell'Angola in circa 4 o 5 giorni. Le esportazioni verso l'Europa in container refrigerati impiegheranno tra 20 e 25 giorni".
La produzione di Novagrolider è aumentata esponenzialmente negli ultimi anni e la sua società madre, Grupolider, che si interessa anche di trasporto e proprietà, impiega 3.500 persone. Nelle sue quattro aziende agricole produttrici di frutta in Angola, coltiva mango, ananas e angurie, oltre a banane.
Dopo un inizio prudente, l'ambizione del direttore della società, Joao Macedo, è cresciuta rapidamente. "Due anni fa abbiamo cominciato a esportare verso la vicina Repubblica Democratica del Congo, ma non è stato fattibile, a causa dello stato delle strade. Nonostante la competizione dal Sud America, la qualità dei nostri prodotti ci concede comunque di vendere in Portogallo e Spagna". Macedo spera di raddoppiare la produzione a 170mila ton all'anno e di affermarsi sul redditizio mercato sudafricano.
Fonte: economictimes.indiatimes.com