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Sulla questione caporalato, Ortogel punta alla filiera trasparente

Impegnato su vari fronti, dal monitoraggio delle produzioni commercializzate e trasformate, al sostegno ad azioni di sistema per una maggiore tutela legislativa delle produzioni siciliane, Salvatore Imbesi, direttore dello stabilimento della Ortogel (azienda siciliana leader nella trasformazione degli agrumi in succhi e promotore del primo progetto di filiera in Italia per il settore) si presenta al SIAL di Parigi (21-25 ottobre Hall 05C Stand H192) ad accogliere il pubblico professionale con una duplice veste.

Da un lato, Ortogel presenta la nuova linea di Succhi di Arancia Rossa 100% naturale, concentrati e oli essenziali - packaging innovativo, look trendy ed etichetta in chiaro – proposti con colori e forme che esaltano la naturalità del prodotto a cui faranno seguito degustazioni e spazi di riflessione.

Dall'altro lato, sul versante della filiera pulita, nel proprio stand aziendale Ortogel si presenta con una locandina desueta per una manifestazione orientata alla promozione dell'agroalimentare.

Imbesi porta infatti al SIAL una locandina dal titolo  Labor Boss To Whom? Si tratta di un manifesto che sintetizza, nella forma di una graphic novel, i vari step di cui si nutre il Caporalato lungo la filiera agrumicola. (Clicca qui per scaricare la locandina)

L'iniziativa invita a riflettere su cosa alimenta il fenomeno del caporalato e i relativi danni che ne derivano per l'intera filiera. Perché, se da un lato il mercato del lavoro nero risulta dannoso per le aziende costrette a subire una condizione di concorrenza sleale del mercato, dall'altra innesca quei meccanismi che portano il lavoro agricolo a nutrirsi di logiche scadenti. Una filiera che, pur di non affondare, implode su se stessa, con un dumping sociale che spinge sempre più giù le condizioni di lavoro e così contribuisce a sua volta ad abbassare i prezzi alla produzione.

Salvatore Imbesi: "Abbiamo grande necessità di scardinare tutto un sistema che si nutre di aspetti opachi, a partire dai danni che derivano dal non pianificare e tracciare le produzioni per renderle remunerative: dalle norme del lavoro, alla remunerazione equa, alla sicurezza ambientale e integrità professionale, al potere economico e finanziario di questo sistema, che è tutto nelle mani della Gdo".

"Apparentemente il ragionamento potrebbe sembrare poco intuitivo, ma riflettere sulla filiera trasparente non è poi così difficile: se produco un certo quantitativo di merce, e questa merce è tracciata, parallelamente devono corrispondere dati in chiaro. E' necessario un catasto trasparente, che monitori le reali entità dei volumi di agrumi siciliani commercializzati e trasformati, nonché l'adozione di registri di trasformazione industriale in grado di quantificare in chiaro le produzioni. Se questi dati non corrispondono, è evidente che c'è un problema!".

"Da anni ribadisco che bisogna pianificare le produzioni e renderle remunerative e che, al momento - in quanto trattasi di materia prima sulla quale non esiste tracciabilità e rintracciabilità di filiera - non esiste certificazione relativa alle quantità di prodotto avviate alla trasformazione industriale, con relativa assenza di garanzia in merito agli effettivi volumi prodotti".

"I contratti di filiera – che con la parte agricola impongono un prezzo certo-  oggi toccano i minimi storici. Forse potrebbero risolvere il problema garantendo una remunerazione equa alla produzione".  

"Un passo importante perché i nostri acquirenti, che di fatto muovono i mercati - tra multinazionali e Gdo – possano rendersi conto e riconoscere che ci sono dei costi di filiera imprescindibili. Quindi se la Gdo non cambia passo non è possibile lottare contro il caporalato. Questa credo sia una delle possibili chiavi di lettura per una filiera etica e trasparente che porti a compimento una rete del lavoro agricolo di qualità".

"Per essere più chiari – conclude Imbesi - se la Gdo e le multinazionali che acquistano prodotto finito o semilavorato continuano a fare finta che tutto vada bene solo sulla base dei parametri delle certificazioni in vigore, poi non dobbiamo meravigliarci quando vediamo i morti prodotti da una filiera sporca, che ingaggia lavoratori in modo irregolare su tutto il territorio nazionale".

Per quanto riguarda la prossima campagna agrumaria, si preannuncia un calo della produzione stimato intorno al 20%- 30% per il prodotto destinato all'industria (Vedi articolo precedente)

Contatti: 
Ortogel Spa

C.da Balchino - Zona Industriale
95039 Caltagirone (CT) Italy
Tel.: +39 0933 1902800
Cell.: +39 348 5903216
Email: info@ortogel.com
Web: 
www.ortogel.com