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EFSA: anche in presenza di nitrati, consumare frutta e verdura e' sempre la scelta giusta

Il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui contaminanti nella catena alimentare (CONTAM) ha valutato i rischi e i benefici, per i consumatori, derivanti dalla presenza di nitrati negli ortaggi e ha concluso che gli effetti positivi dovuti al consumo di frutta e verdura sono superiori al potenziale rischio per la salute umana presentato dall’esposizione al nitrato attraverso gli ortaggi.

Frutta e verdura sono componenti fondamentali di una dieta salutare e bilanciata e, se assunti quotidianamente in quantità sufficienti, potrebbero contribuire a ridurre il rischio di insorgenza di alcune malattie. Il gruppo di esperti scientifici ha affermato che un consumatore medio che assume circa 400 g di frutta e verdura mista al giorno non supera la dose giornaliera accettabile (ADI) per il nitrato. Nella stima dell’esposizione il gruppo di esperti scientifici ha ipotizzato che i 400 g di frutta e verdura assunti dai consumatori possano essere potenzialmente costituiti da ortaggi contenenti una quantità di nitrato nettamente superiore rispetto alla frutta. Il gruppo ha affermato che una piccola parte della popolazione dell’Unione europea (il 2,5%), rappresentata dai grandi consumatori di ortaggi a foglia verde, potrebbe superare la dose giornaliera accettabile per il nitrato.

La Commissione europea ha chiesto all’EFSA di produrre un parere sui rischi per i consumatori derivanti dalla presenza di nitrato negli ortaggi e di valutare il rapporto rischi-benefici per la salute, allo scopo di offrire una base scientifica aggiornata ai gestori del rischio impegnati nella definizione di strategie future sulla concentrazione di nitrato negli ortaggi. Il gruppo di esperti scientifici CONTAM dell’EFSA è stato coadiuvato da un gruppo di lavoro di esperti, che comprendeva anche un membro del gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui prodotti dietetici, l’alimentazione e le allergie (NDA). Gli studi epidemiologici non suggeriscono un aumento del rischio di cancro associato all’assunzione di nitrato attraverso la dieta o l’acqua potabile. Tuttavia, una volta assunto dall’organismo, il nitrato si trasforma in composti, come il nitrito e il monossido di azoto, che possono avere ripercussioni sulla salute.

Commentando il parere, Josef Schlatter, presidente del gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui contaminanti nella catena alimentare, ha affermato: "Abbiamo valutato sia i rischi, sia i benefici derivanti dall’esposizione al nitrato mediante gli ortaggi, e siamo giunti alla conclusione che gli effetti positivi derivanti dal consumo di ortaggi siano superiori ai rischi".

Le principali fonti alimentari di nitrato sono gli ortaggi, le conserve di carne e l’acqua potabile, ma frutta e verdura possono rappresentare più della metà o quasi due terzi dell’assunzione complessiva di nitrato. Il nitrato è presente in misura variabile nella maggior parte degli ortaggi; tuttavia, il fattore determinante di un’elevata esposizione al nitrato attraverso l’alimentazione non è costituito dalla quantità di verdura consumata in termini assoluti, bensì dal tipo di verdura (per esempio, ortaggi a foglia) e dalla rispettiva concentrazione di nitrato.

Le maggiori concentrazioni di nitrato si trovano nelle verdure a foglia verde come gli spinaci, la lattuga e la rucola. Il contenuto di nitrato negli ortaggi, inoltre, varia in relazione ad altri fattori, tra cui l’entità del ricorso a fertilizzanti a base di nitrato e la quantità di luce solare a cui sono esposte le coltivazioni (gli ortaggi che crescono nei paesi dell’Europa settentrionale tendono ad avere concentrazioni di nitrato più alte). Secondo quanto affermato nel parere, è improbabile che i vegetariani e i vegetaliani - che consumano un’elevata quantità di frutta e verdura - superino l’ADI, poiché il loro fabbisogno proteico è coperto di norma dal consumo di cereali, noci e legumi, ossia di alimenti a basso contenuto di nitrato.

Verdure quali la lattuga e gli spinaci sono già disciplinate da un regolamento europeo che definisce i tenori massimi di nitrato. Stando alle informazioni trasmesse dagli Stati membri, nel gruppo degli ortaggi a foglia è la rucola a possedere il più elevato tenore di nitrati. Per esempio, sarebbe possibile superare l’ADI consumando più di 47 grammi di rucola al giorno, senza tener conto di altre fonti di esposizione al nitrato. L’EFSA ha fatto notare, tuttavia, che un consumo giornaliero di questo quantitativo di rucola è alquanto improbabile nel lungo periodo e ritiene pertanto che il superamento una tantum dell’ADI non rappresenti una preoccupazione per la salute.

Il gruppo di esperti scientifici CONTAM ha sottolineato che l’assunzione di nitrato potrebbe essere ulteriormente ridotta grazie ad alcuni accorgimenti, ossia lavando o pelando le verdure e/o cucinandole, in modo da accrescere il margine di sicurezza.

Clicca qui per il testo integrale del parere

Fonte: EFSA