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Intervento del professor Angelo Frascarelli

Il futuro dell'agricoltura sta nel digitale e nei robot

Come sarà la PAC del 2010? Sarà Smart. E che significa? Tante cose: intelligente, moderna, veloce, furba e, soprattutto, vicina alle esigenze dei consumatori e a quello che loro vogliono dall'agricoltura. Così il professor Angelo Frascarelli, docente di economia agraria all'Università di Perugia, ha risolto la parola chiave Smart, quella che caratterizzerà la prossima PAC.



"Anche le parole hanno il loro peso. C'è ancora chi usa la parola bracciante, E chi contadino. Quest'ultima deriva da contado, vale a dire chi è sottomesso al conte. Non si può essere così arretrati nei termini, quando il consumatore esige un'agricoltura moderna, che produce di più, meglio, con maggiore qualità e senza l'uso della chimica di sintesi. E magari spendendo meno. Di certo occorre mettersi in un ordine di idee: il futuro sta nel biologico, la direzione è quella".

"Non c'è futuro per chi dice: abbiamo sempre fatto così": questa una frase di Frascarelli che è stata ripresa più volte durante un convegno di venerdì 13 aprile 2018 a Ravenna, presso la cooperativa Agrisfera. "E' la frase della morte - ha ribadito - perché chi guarda solo al passato non riesce a stare al passo con i tempi". E il professore vede tinte chiare nel futuro di quelle aziende che saranno in grado di evolversi: "Si parla di agricoltura di precisione, ma ormai è già il presente. Occorre vedere oltre, cioè nell'agricoltura digitale e in quella con i robot".



L'invito di Frascarelli è quello di cogliere ogni occasione per investire e migliorarsi. "L'agricoltura Smart è resiliente. E che vuol dire? Vuol dire che è capace di resistere ai cambiamenti che possono essere, ad esempio, il clima, il mercato, la tecnologia. Tutto questo, però, deve convergere verso le esigenze del consumatore che sono: benessere, autenticità, novità, salute".

"Credete che la parola Smart sia una sciocchezza e sia poco legata alla vostra attività di imprenditori agricoli? bene, cosa avete in tasca, tutti, in ogni momento? Avete uno smart-phone. Ok, dovremmo aver capito tutti dove sta il futuro", ha concluso il professore.