
Il clima bizzarro, anche quest'anno, riserverebbe sorprese agli agricoltori pugliesi. "Non siamo nuovi a maturazione precoce dei prodotti agricoli come mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose già pronte a dicembre e a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi in autunno e brusche variazioni climatiche con ingenti danni in campagna" ha sottolineato Angelo Corsetti, delegato confederale.
Per la Coldiretti "sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori, i quali perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie nuove semine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante".
Interpellato da FreshPlaza, l'agronomo pugliese Michele Amodio però commenta: "Non è il primo anno che accade e spesso si tratta più di una scarsa conoscenza di ciò che si produce che non di un problema esclusivamente legato al clima. E' ovvio che veniamo da un'estate 2017 davvero siccitosa, con temperature di 40-45 °C, e molti agricoltori non hanno continuato a somministrare acqua alle piante, le quali sono andate in stress idrico. All'avvento delle prime piogge, hanno ripreso la loro vegetazione, compromettendo la produzione dell'anno a venire". L'agronomo sottolinea pertanto che non si possa dare la colpa al solo andamento climatico.
"Si tratta di un processo fisiologico - continua Amodio - Dopo la raccolta di giugno, i ceraseti sono stati irrigati di rado, e con le prime piogge e le temperature ancora troppo elevate per il periodo (solo ora si stanno abbassando, ma fino a 15-10 giorni era molto caldo, conferma il tecnico, ndr), le piante sono andate in fioritura, e in taluni casi hanno fruttificato".