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Koltura: non un semplice substrato, ma il frutto di ricerca e innovazione

Costituita nel 2015 da giovani laureati in discipline agrarie, Itasmart è una società che ha investito in ricerca e sviluppo per la creazione di una linea di substrati innovativi che rispondesse ai bisogni delle diverse specie di colture orticole coltivate in serra.


Giombattista Nicosia

"Nello stesso anno è nata Koltura, con cui commercializziamo substrati di fibra di cocco. Il nome del marchio, di proprietà della Itasmart, - racconta Giombattista Nicosia, oggi amministratore unico della società - è il risultato di una combinazione tra i termini cultura e coltura, per sottolineare lo stretto legame tra queste due sfere della vita, fin troppo spesso e a torto considerate invece come mondi lontani tra loro. Il settore agricolo invece, secondo il nostro modo di vedere, ha sempre maggiore bisogno di cultura, ovvero di conoscenza per coltivare bene e meglio".

Koltura si presenta sul mercato con due linee di prodotti: una più commerciale (Linea 3000), adatta alla maggior parte delle coltivazioni e delle acque di irrigazione, e la Linea Qualità composta dai prodotti innovativi, studiati ad hoc per rispondere a bisogni particolari.



"Ci siamo accorti che le piante, durante il loro ciclo di vita, breve o lungo che sia, e soprattutto quando si tratta di coltivazioni in serre fredde - spiega Nicosia - vanno incontro a periodi di stress. Proprio in queste fasi dell'anno, patogeni fungini e batteri trovano un ambiente favorevole per il loro sviluppo. Il nostro substrato di qualità favorisce una regolare armonia tra acqua, ossigeno e radici all'interno del sacco, evitando il proliferare di agenti patogeni oltre a mantenere valori di conducibilità elettrica costanti".

Le peculiarità che contraddistinguono Koltura sul mercato dei substrati è la materia prima che deriva da un'attenta e severa selezione e lavorazione della fibra di cocco, a partire dalle piantagioni di palme in Sri Lanka, uno dei più importanti produttori al mondo per quantità e qualità.



"Grazie all'attento setacciamento nella fase di lavorazione - continua il giovane laureato in agraria - il nostro prodotto è esente da polveri sottili, che presentano un alto potere assorbente; da materiali organici e inorganici estranei e da scarti della stessa lavorazione, come nervature lunghe e corte, costituenti della noce di cocco, ma che nel substrato non esplicano alcuna funzione".

Videointervista a Giombattista Nicosia


La parte grossolana del substrato è caratterizzata dal cosiddetto "chips"' di 7 mm, che ha la funzione di fungere da piccolo serbatoio di acqua e sostanze nutritive, importantissimo per quei periodi di stress idrici che si verificano soprattutto nei periodi estivi. Dagli studi condotti dall'azienda su una coltivazione di pomodoro cherry in raccolta "le piante hanno iniziato a manifestare il mancato apporto di acqua dopo il terzo giorno dall'ultima irrigazione". Allo stesso tempo, la presenza del chips permette di avere un sacco ricco di micropori che mantengono sia un costante riciclo di ossigeno alle radici sia un continuo dilavamento dei sali di sodio.

Perché la fibra di cocco? Perché solo quella proveniente da un determinato territorio dello Sri Lanka?
"Per due anni abbiamo analizzato le diverse tipologie di substrati - spiega ancora Nicosia - La nostraa scelta è caduta su un substrato che si avvicinasse alle caratteristiche del terreno e ai molteplici vantaggi della coltivazione in fuori suolo, evitando la stanchezza del terreno, anticipando la fase di maturazione e la costanza della fase di raccolta, migliorando le caratteristiche qualitative e quantitative della produzione e la gestione del ciclo colturale, con riduzione dell'impatto ambientale (no fumiganti ed altre sostanze per sterilizzare il terreno - n.d.r.), e l'efficienza dell'utilizzo di aree non coltivabili (coltivazione su più livelli, come nel caso della coltivazione delle piante di fragole in serra - n.d.r.)".


Fibra di cocco in Sri Lanka

La provenienza della materia prima "è un aspetto molto importante, perché determina la qualità oggettiva di Koltura, caratterizzata da un basso valore di conducibilità elettrica e un'alta percentuale di carbonio sull'azoto (C/N), che rallenta la decomposizione del substrato stesso. Inoltre, si parla di una materia prima leggera, ben areata, con un pH stabile ed ecologica".

"Uno dei principali punti di forza della Itasmart - conclude l'imprenditore - è la produzione diretta: pertanto per rispondere al meglio alle esigenze dei nostri clienti, la misura e il volume del substrato Koltura sono disponibili solo dietro specifica ordinazione".

Contatti:
Itasmart Srl

Via XXV Aprile, 60
97019 - Vittoria (RG) - Italy
Cell.: (+39) 339 8943731
Email: nicosia@itasmart.com
Web: www.koltura.it
Data di pubblicazione: